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Analisi Chievo-Atalanta 1-5: la Dea è qui, a Verona un ritorno al passato

La Dea è qui, Verona bella. Qui regna il gioco e la rinascita nerazzurra”. Prendere ispirazione dalla canzone che più di tutte rappresenta la famosa favola di Giulietta e Romeo, non deve essere assolutamente un caso per quello che si è visto al Bentegodi. L’Atalanta non solo reagisce vincendo la gara, ma riesce a fare addirittura cinque gol che gli permettono di scacciare una maledizione che durava da ben otto partite. A segno vanno De Roon (leader indiscusso della squadra), Gosens, ma soprattutto il rientrante Josip Ilicic, che festeggia la sua prima da titolare con una magnifica tripletta, dimenticando il problema batterico. Con questa vittoria i nerazzurri risalgono la china per cambiare la storia di un campionato che fin adesso si è dimostrato subito in salita. Ma come sempre non perdiamoci in chiacchiere e andiamo ad analizzare gli aspetti negativi e positivi riscontrati in Chievo-Atalanta.

L’AZZURRO DI CHIEVO-ATALANTA

L’ATALANTINITA’ DI DE ROON – Minuto 25: De Roon tira un rasoterra potentissimo che batte Sorrentino. L’Atalanta è in vantaggio. Subito dopo il gol, l’olandese esulta correndo sotto il settore ospiti esternando il suo urlo di battaglia. Urlo che dimostra amore, ma soprattutto la liberazione di chi voleva liberarsi da questo momento di crisi. Questa esultanza è un po’una sorta di simbolo di rinascita atalantina; emessa da un leader vero come Marten (sempre più erede di Stromberg). Oltre al gol fa una partita bellissima rubando palla a centrocampo e aggredendo su ogni pallone. L’Atalanta ha bisogno di gente come lui per risalire la china; non solo a livello di risultati, ma anche di unione e di compattezza all’interno dello spogliatoio.

“JOJO” E REMO COME BACK – Contro il Chievo Verona c’è la rinascita anche di due giocatori: Freuler, ma soprattutto Ilicic. Il primo è stato protagonista di due assist e di una partita da otto in pagella; il secondo, alla prima da titolare dopo il problema batterico in estate, sfodera non solo una grandissima prestazione dando qualità in attacco, ma soprattutto una tripletta (Verona gli porta bene visto che l’anno scorso aveva segnato una tripletta al Bentegodi contro l’Hellas) che trascina la Dea alla vittoria. Il recupero sia dello svizzero e sia del numero 72 atalantino è stato fondamentale; come sottolineato dallo stesso Gasperini nel post partita. Entrambi sono al 100% e con l’innesto di qualche nuova soluzione, possono portare punti decisivi per la sorte del campionato.

CERTEZZA TEDESCA SULLA SINISTRA – Se la scorsa partita si erano riscontrati dei problemi soprattutto sulle fasce; questa volta gli esterni sono stati ottimi; in particolar modo Robin Gosens. Il tedesco ha sfornato una grandissima prestazione attraverso velocità, dribbling, ma soprattutto traversoni in mezzo all’area di rigore. Ovviamente c’è anche da contare il gol fatto nel secondo tempo e un assist a Ilicic. Certo, piedi per terra, la fascia destra è ancora da valutare, ma se c’è un esterno che non si può fare a meno è proprio il numero 8 atalantino.

NUOVE (E BUONE) SOLUZIONI GASPERINIANE – Nel pre partita, Gasperini aveva annunciato alcune variazioni tattiche, provate nelle ultime settimane; e infatti, così è stato. Una sorta di “ritorno al passato” un po’ rivoluzionato. Classico 3-4-1-2, torna Ilicic, ma viene abbassato Papu Gomez nel ruolo di costruttore e spostato più centrale, mentre lo sloveno viene avanzato accanto a Barrow. Scelta giusta che ha dato i suoi frutti, ed eseguita appunto per poter essere meno prevedibile in attacco. Vedremo se questa nuova strategia sarà ancora implementata o verrà sistemato ancora qualche tassello per rendere più incisivo l’attacco.

UNITI SI VINCE, INDIPENDENTEMENTE DA TUTTO – La cosa che differenzia Bergamo dalle altre tifoserie e l’attaccamento alla squadra soprattutto nei momenti di difficoltà. Quartultimo posto, squadra con enormi problemi. Il risultato? Più di 3 mila tifosi al seguito con il settore ospiti che si era trasformato in una vera e propria curva. Fin dall’inizio si sentivano solo i sostenitori dell’Atalanta: sembrava di essere a Bergamo. La passione dimostrata attraverso i cori; arricchita dalla gioia dopo i gol e nel saluto finale alla squadra. Segno dell’unione della gente bergamasca con la squadra: insieme si perde, si riparte e si vince.

Gasperini
Gasperini

IL NERO DI CHIEVO-ATALANTA (Per mantenere i piedi per terra)

MALEDIZIONE SPEZZATA, MA PIEDI PER TERRA – Che la maledizione sotto-porta si sia spezzata è un dato di fatto; non solo da un punto di vista statistico (5 reti), ma anche dal punto di vista mentale. Prima della botta di De Roon la squadra aveva sprecato 2/3 palle gol e ciò poteva influenzale psicologicamente i giocatori nerazzurri. Dopo la prima marcatura la squadra si è sbloccata e non ha più visto la porta come una maledizione, ma bensì sono riusciti a concretizzare con la consapevolezza delle proprie potenzialità sotto porta; anche perché l’Atalanta i gol li sa fare. Certo, c’è da tener conto che ieri si è giocato contro una squadra inesistente sia di testa che di tattica. Sicuramente la partita ha dato una scossa mentale e le prossime gare contro Parma, Bologna e Inter saranno decisive per risollevare la classifica. Staremo a vedere, intanto la Dea si gode la vittoria, ma è subito pronta a lavorare sodo per la sfida casalinga contro i crociati.

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