L’Avellino di mister Graziani torna a brillare al Partenio: dopo il mezzo passo falso contro il Città di Anagni, i biancoverdi ritrovano morale e fiducia battendo, con il rotondo risultato di 3-0, un avversario di tutt’altro calibro in categoria: il Cassino di mister Urbano. È un segnale importante quello lanciato dagli irpini al campionato: 4 vittorie ed un pareggio. 13 punti e primato solitario. Di certo, non bisogna farsi prendere dall’entusiasmo e mantenere i piedi per terra, come ribadito più volte da Graziani. Ogni partita è una storia a sé e nasconde tante insidie.
L’Avellino è schierato in modo atipico rispetto al solito: 4-2-3-1 con Lagomarsini fra i pali, Dondoni che prende il posto di Mikhaylovskiy al centro della difesa, al fianco di capitan Morero; Nocerino e Parisi a presidiare le corsie esterne. Gerbaudo-Matute, coppia ben assortita in mediana. Un’altra novità è rappresentata dall’utilizzo di Tompte fin dall’inizio, che insieme a Ventre e Tribuzzi ha completato il terzetto schierato a supporto di Nando Sforzini.
È un buon Avellino, anche nel primo tempo. I padroni di casa concedono qualcosa al Cassino, che sfiora il vantaggio cercando di trarre profitto da una incauta uscita di Lagomarsini. Tuttavia, anche i biancoverdi si creano le proprie occasioni da gol, ma tutte le volte Palombo, estremo difensore dei laziali, è bravissimo a sventare il peggio. Inizia il secondo tempo e l’Avellino, stavolta, non perdona. Passano pochi secondi e Tribuzzi prende l’iniziativa: l’esterno effettua un dribbling sulla fascia sinistra, converge verso il centro e conclude a rete: super gol ed 1-0.
Il Cassino prova a rispondere ma i padroni di casa hanno il pallino del gioco in mano. Sforzini si avventa su un pallone morto e sfrutta la frittata combinata da Palombo e Brack per procurarsi un penalty, successivamente trasformato con potenza e precisione. Con il Cassino in dieci uomini, l’Avellino continua a macinare gioco e a creare occasioni. Ordinaria amministrazione per i ragazzi di Graziani. C’è gloria anche per Carbonelli, che trova la rete del 3-0 nei minuti di recupero sfruttando il cross di Patrignani, sul quale la difesa laziale combina l’ennesimo pasticcio di giornata.
Analizzando la prestazione dei singoli, qualcosa da rivedere sicuramente c’è. A partire dal portiere: Lagomarsini non convince e dà l’ennesimo segnale di confusione in occasione di un’improvvida uscita nel primo tempo, sul risultato di 0-0, che poteva costare caro e su cui capitan Morero ha messo una pezza. Tuttavia, attento nel secondo tempo quando viene chiamato in causa. Prestazione tutto sommato positiva del pacchetto arretrato, che però ogni tanto concede un po’ troppo. Prestazione come al solito sontuosa di Morero, che si erge a leader indiscusso di questa squadra e che cerca di guidare Dondoni, al debutto in campionato. La prestazione di quest’ultimo non è da buttare via ma il ragazzo può fare sicuramente qualcosa in più.
Bene Nocerino sulla destra: di certo, meglio in fase di copertura che in fase offensiva. A poco più di venti minuti dalla fine lascia il posto a Patrignani, che svolge bene il compitino mettendo anche lo zampino sul gol di Carbonelli. Altra performance di qualità da parte di Fabiano Parisi. A soli diciotto anni, il serinese fa la differenza e acquisisce consapevolezza e personalità partita dopo partita. Essendo un Under, potrà essere un fattore determinante per tutto il campionato; ci auguriamo possa crescere sempre più.
Per quanto concerne il centrocampo, molto positive le prestazioni di Gerbaudo e Matute. I due adempiono perfettamente alle loro mansioni: il primo corre, combatte e cerca in ogni modo di conferire qualità alla manovra biancoverde. Il secondo, invece, fa tanta legna ed arriva primo su ogni pallone: il suo lavoro sporco spesso non si nota ma il centrocampista camerunese è un elemento imprescindibile in mediana. Entrambi hanno l’occasione per fare gol. Gerbaudo sfiora il gol della domenica con un sinistro al volo su cui Palombo è reattivo. Matute, invece, si divora un gol praticamente già fatto a pochi passi dal portiere.
Alle spalle di Nando Sforzini, protagonista assoluto, agisce un terzetto nuovo ed interessante: Tribuzzi, Ventre e Tompte. Cosa dire del primo? Una prestazione impressionante. Tanta corsa, tanto sacrificio e tanta qualità. Il gol dell’1-0 è una gioia per gli occhi. Questo ragazzo ha tutto per fare bene e per essere un valore aggiunto in questo Avellino. Davvero notevole; lascia il posto ad Acampora che dà vita ad un quarto d’ora di qualità. Merita un’occasione da titolare.
Da rivedere, invece, Ventre. Il ragazzo classe ’96 ha mezzi tecnici importanti e si vede ma deve entrare meglio nei meccanismi di gioco; esce per fare spazio a Mentana, che lotta e si sbatte negli ultimi venti minuti; nonostante la partita si fosse già indirizzata su un binario positivo dimostra tanta voglia e forzadi volontà. Stavolta, delude Eleoenai Tompte. L’esterno classe 1999 si gioca la sua chance dal primo minuto ma non la sfrutta a dovere: spesso risulta evanescente e le sue giocate sono estemporanee. Forse sarebbe meglio utilizzarlo a partita in corso? In alcuni spezzoni di partita ha dimostrato di poter essere devastante: a mister Graziani l’ardua sentenza; lascia il posto a Carbonelli, che si mette in luce con qualche bella giocata e poi trova addirittura la rete del definitivo 3-0, archiviando la contesa.
Infine, che dire di Nando Sforzini? Il centravanti biancoverde è una furia. A 33 anni lotta e corre come se non ci fosse un domani. Si sacrifica per la squadra, giocando di sponda, tentando sempre di alzare il baricentro. Encomiabile in occasione del rigore, che poi egli stesso trasformerà con una mazzata centrale. Non si arrende mai, ci crede, si avventa su ogni pallone e alla fine gli sforzi lo ripagano. Prende sulle sue spalle la squadra e ancora una volta è determinante. Aspettiamo di vederlo in coppia con Alessandro De Vena, ieri in panchina a scopo precauzionale. Con un tandem così ci sarà da divertirsi. Il tagliagole si prende gli applausi del Partenio lasciando il posto a Ciotola, che in pochi minuti con la sua velocità dà un apporto importante anche in occasione del 3-0.
È sicuramente difficile tirare le somme dopo cinque giornate. L’Avellino consolida il suo primato in classifica ma non bisogna giungere a conclusioni affrettate. È presto per dire se questa squadra abbia o meno le capacità per vincere questo campionato. In questo avvio di stagione sono state gettate delle basi importanti, che fanno ben sperare tutti. Il Cassino non è l’ultimo arrivato in questa categoria, anzi: è una delle squadre più attrezzate. Batterlo con un risultato così rotondo risulta fondamentale per tanti motivi.
Il Partenio, ancora una volta, ha fatto la differenza e dovrà essere un fattore importante nel corso di tutto il campionato. Questi ragazzi, nel corso del cammino, potrebbero trovare delle difficoltà e l’apporto di questo meraviglioso pubblico dovrà fungere da sprone per superare ogni momento. Adesso, testa al prossimo impegno: si va a Fregene, dove l’Avellino è atteso dall’Atletico SSF: ci sarà da correre e sudare. La strada per la C è appena cominciata, ma da oggi con qualche certezza in più.
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