Oggi parleremo di un calcio sconosciuto a molti, che è poco considerato perché ci si azzarda a definirlo “dilettantistico”, ma è proprio in queste realtà, in questo mondo, che vegono fuori le più belle favole e storie da raccontare.
Siamo in Sicilia, nella categoria Eccellenza, dove tra i tanti giocatori e organi di staff che ci lavorano, spicca un nome che sta scrivendo la storia in questa categoria. Stiamo parlando di Vittorio Strianese, nativo di Salerno e ds dello Scordia, squadra che gioca nell’omonimo paesino in provincia di Catania.
Strianese si trova da 4 anni e mezzo in Sicilia, e ci arriva con un palmarès importante in Serie D, con un campionato vinto con l’Ebolitana, e una Coppa Italia con il Sapri.
In Sicilia si mette subito in mostra, entrando a far parte dello staff di un’altra squadra sicula, il Noto, iscritta in quegli anni al campionato di Serie D.
Questa società viaggiava in acque veramente difficili da navigare, con una situazione economica tragica da sostenere, e con una squadra giovane che sembrava destinata alla retrocessione (se non addirittura a peggio).
Ma Vittorio non si lascia sfuggire l’occasione, e preso dalla sfida e dalla voglia di vincerla, accetta il ruolo di ds. Grazie alle sue doti e conoscenze calcistiche, il direttore riesce a mettere su una squadra di talenti, che riescono nella storica impresa di portare la squadra alla salvezza.
7, erano i punti iniziali del Noto prima che arrivasse Strianese. Con il suo arrivo chiuderà la stagione a 45 punti. Ma non si prende nessun merito, poca modestia, e sempre accanto ai propri ragazzi a cui dedica tutti i complimenti in ogni intervista.
L’ottimo lavoro fatto a Noto gli vale la chiamata dell’Akragas.
Squadra con ben altri obiettivi, e con ben altre autorità, che lo portano a salutare Agrigento dopo poco meno di un mese.
Ritorna a Noto, e andrà via, per poi tornare di nuovo ad ottobre. Prende una squadra terz’ultima e riesce in un’altra impresa, raggiungendo una favolosa salvezza ottenuta alla penultima giornata.
L’ulteriore risultato inaspettato vale una chiamata dalla città di Scordia. È qui che la salvezza diventa un miraggio, perché gli obbiettivi sono ben altri.
Il primo anno lo Scordia si trova terz’ultimo ma con il lavoro di Strianese, ancora una volta eccezionale, raggiunge il sesto posto, sfiorando uno storico traguardo come i play-off.
Ma la storia la scrive l’anno dopo. Partito in ritardo, il progetto Scordia è ricominciato con lui al comando delle operazioni di mercato. Il risultato è straordinario: record di punti, seconda miglior difesa del campionato, e una sola sconfitta stagionale. Peccato che tutto ciò sia valso solo un terzo posto, che gli ha concesso di disputare i play-off, conclusi domenica con un’immeritata
eliminazione in virtù del piazzamento finale migliore, dal Città di Sant’Agata.
Un’altra stagione sta per partire, e Strianese potrebbe accettare qualche altra avventura importante per mettersi in gioco. Quel che è certo, e che chiunque ripartirà da lui, avrà obiettivi di vittoria.