Roberto Tricella, ex capitano del Verona dello Scudetto, in un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport racconta le sue sensazioni sul delicatissimo momento che sta attraversando la squadra di Pecchia: “Non è facile trovare un motivo per credere che il Verona possa salvarsi. Non soltanto per la situazione di classifica in cui si trova, che permette matematicamente di rimanere ancora in corsa. Il fatto è che l’Hellas nelle ultime giornate è crollato in un modo così fragoroso che non è chiaro come possa riprendersi“.
La sconfitta di Benevento è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: “Con il Benevento la prova dei gialloblù è stata a dir poco sconcertante: travolti dal primo minuto fino al 90’. Adesso rimangono otto giornate e si comincia dal Cagliari, formazione che ha un attacco molto pericoloso. Più che normale che si sia di fronte a un crocevia per l’allenatore. Quanto accaduto allo stadio Vigorito mercoledì scorso è stato un segnale troppo grave per non indurre a una riflessione sulla guida tecnica. Spero che Fabio Pecchia riesca dare al Verona quella spinta che gli è mancata in tante occasioni durante questo campionato. Non basterà, tuttavia, fermarsi a Cagliari, impegno già di per sé decisivo e difficilissimo“.
L’obiettivo salvezza, conti alla mano, non dista poi così tanto: “L’obiettivo è la salvezza e l’Hellas non ha mai avuto la necessaria continuità per conquistarla. Resta del tempo per svoltare, ma non molto. Se perdi come fatto con il Benevento significa che le speranze sono al lumicino. Per ravvivarli c’è bisogno di vincere tutti gli scontri diretti che mancano, a partire da quello con il Cagliari, che ha una classifica inferiore alle qualità della rosa. Qualità, quella parola che descrive nella maniera più appropriata le carenze del Verona. Non ce n’è mai stata abbastanza in questa squadra“.
Conclude Tricella: “Se dopo 30 partita hai portato a casa solo 22 punti vuol dire che hai delle lacune gravi, incolmabili. Pecchia potrà anche essere cambiato per tentare una rimonta finale, ma non so quanto questa eventuale mossa, adesso, possa variare le sorti della stagione. Il direttore sportivo Fusco ha rassegnato le dimissioni: non le interpreto come una fuga; se è andato via è perché ha ritenuto che fosse una scelta dovuta. Di sicuro ha fatto il massimo che poteva per l’Hellas. Non è bastato. Il Verona si aggrappi ai numeri che non lo condannano, non si rassegni, anche se è dura non farlo“.
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