Verona, Nicolas a La Gazzetta: “Servono continuità e mentalità diversa”

Uno dei protagonisti in positivo della tormentata stagione del Verona è sicuramente il portiere brasiliano Nicolas, che alla vigilia della stracittadina con il Chievo, rilascia le sue impressioni a La Gazzetta dello Sport: “Ho resistito quattro anni senza giocare ma sentivo in pieno la fiducia, mi chiedevano di continuare a lavorare sodo, e quando c’erano giorni difficili cercavo di imparare dai più vecchi. Mi hanno dato una mano in tanti, da Rafael a Ceccarelli, passando per Agostini e Toni. Luca mi ha aiutato anche a Lanciano, per farmi giocare. Mi dava consigli, ha parlato anche con Leone, ds del Lanciano, per favorire il mio inserimento. Mi è servito“.

Il derby di domani è molto sentito dal portiere brasiliano: “Cosa significa questo derby per uno straniero? Lo sento tanto perché mi ricordo i tempi della C: sognavamo di arrivare in A per rigiocare il derby. Quando ce l’abbiamo fatta, autunno 2013, è stato bellissimo per me, anche se abbiamo perso. Ma al ritorno abbiamo vinto noi“.

Continua Nicolas: “Amici nel Chievo? Cacciatore perché era da noi, a volte vedo Meggiorini in qualche ristorante sul lago, ma incontri casuali. Cosa deve migliorare l’Hellas per salvarsi? Continuità e mentalità diversa: facciamo una partita buona e l’altra no. Mai due vittorie di fila, se ci riusciamo sabato sarebbe la prima volta. Per me è la prima stagione da titolare in A, a 29 anni, quindi dovevo dimostrare di poterci stare, sono passato da un periodo duro, andavo fuori a cena e sentivo i mormorii, gli sguardi, ma non mi sono mai abbattuto e mi ha dato la forza. Perché l’Hellas vincerà il derby? Perché vale come la salvezza: darebbe punti, spinta, fiducia e entusiasmo”.

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