Aladino Valoti, ex giocatore del Verona dal 1994 al 1996 e papà di Mattia, attuale centrocampista dell’Hellas e grande protagonista della vittoria di domenica per 2-1 contro il Torino con una doppietta, ha parlato, in un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, della crescita di suo figlio e delle reali possibilità di salvezza della squadra di Pecchia.
Queste le sue dichiarazioni: “Mattia si sta completando. Gli insegnamenti di Fabio Pecchia saranno determinanti per la crescita di Mattia, che sa benissimo cosa significhi essere un centrocampista e, da giocatore, l’ha fatto in maniera eccellente. In quella posizione può maturare appieno. Io e lui a confronto? Avevo corsa e non mi fermavo mai, ma tutto il resto delle qualità se le è prese mio figlio“.
E poi prosegue: “Cosa gli ho detto dopo la doppietta? Che ormai mi ha staccato di gran lunga quanto a gol segnati in A. Io ne ho fatto solamente uno. Lui, invece, è arrivato a tre, con la doppietta al Torino, e dopo che, nel 2015, ne aveva segnato uno al Parma. Al Verona sono rimasto dal 1994 al 1996, un periodo stupendo coronato con la promozione in A, cosa che ho in comune con Mattia. Io, però, poi andai via e lui è rimasto. Adesso può aiutare l’Hellas a salvarsi“.
Oltre al figlio Mattia, Aladino Valoti si sofferma sull’ottima prestazione di Simone Calvano: “Calvano? È un ragazzo di grande sensibilità, l’ho avuto all’Albinoleffe e ci diede un contributo di valore. Anche allora giocava con Mattia, ma non in coppia, perché uno, Simone, si muoveva in mezzo, mentre mio figlio agiva sulla trequarti. Tra di loro c’è una bella intesa. Il Verona ha dimostrato di essere vivo e mi auguro che Mattia abbia la fortuna, che non ho avuto io, di gioire per l’Hellas che resta in Serie A. I giochi sono riaperti“.
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