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Il Torino di Giampaolo: poche note positive

Il Torino di mister Giampaolo sta vivendo un inizio di stagione complicato. Dopo le prime sette giornate di campionato, la squadra granata si ritrova nelle retrovie della classifica di Serie A, al diciassettesimo posto e con soli cinque punti totalizzati, frutto di una vittoria (nell’ultima giornata, contro il Genoa) e due pareggi. A preoccupare il presidente Urbano Cairo non sono solo i risultati, ma anche l’evidente difficoltà con cui la rosa delle passate stagioni sta cercando di adattarsi al calcio del tecnico toscano, un calcio nettamente distante da quello praticato dai Ventura e dai Mazzarri alternatisi sulla panchina granata negli scorsi anni, a evidenza del fatto che sarebbe servita una sessione di calciomercato ben più corposa, per stravolgere la rosa e consegnare al tecnico una squadra più congeniale alle sue idee.

Anche le stesse scommesse sul calcio di Serie A lasciano pochi dubbi: il Torino parte sfavorito di fronte a molte squadre del campionato, e non sembra nemmeno dare l’idea di prevalere nell’aspetto del gioco, del possesso palla o della pericolosità offensiva. In mezzo a questa penuria di risultati e di qualità, si possono comunque trovare delle note positive, delle individualità che stanno emergendo e stanno cercando di trascinare la squadra, individualità cui mister Giampaolo non può che aggrapparsi per migliorare complessivamente le prestazioni del suo Torino.

Una prima nota lieta è quella riguardante il ruolo di terzino destro: in quella posizione, il Torino ha scoperto di avere due elementi di grande valore. Da un lato il nuovo acquisto Mergim Vojvoda, calciatore kosovaro arrivato in estate dallo Standard Liegi; dall’altro c’è Wilfried Singo, diciannovenne e prodotto del vivaio granata, che nelle ultime partite sta facendo intravedere le sue grandi qualità fisiche e in fase di progressione. Anche lo stesso Vojvoda ha dimostrato il suo valore nelle prime giornate di campionato, sia atleticamente che qualitativamente: i due si alterneranno nel corso della stagione, a meno che Giampaolo non riesca a trovare una soluzione tattica per sfruttare entrambi i giocatori, che in queste prime giornate di A si stanno rivelando un’arma importante per garantire l’ampiezza al 4-3-1-2 tanto caro al tecnico toscano.

Da sempre, inoltre, mister Giampaolo dedica una grandissima e maniacale attenzione al ruolo del trequartista: se Verdi sta continuando ad offrire un rendimento altalenante e il neo-acquisto Gojak si sta dimostrando maggiormente una mezzala di possesso, il ruolo vacante è stato preso in custodia dall’insospettabile Sasa Lukic. Un trequartista per certi versi atipico, molto fisico e poco abile nel dribbling, ma che si è riscoperto consistente negli inserimenti e nel legare il gioco con gli attaccanti. Il risultato? Giampaolo ha trovato il suo trequartista, con il centrocampista serbo che ha già offerto tre goal e un assist nelle prime uscite stagionali.

Infine, il gallo Belotti: autentico trascinatore della squadra a suon di gol (già sei reti per il centravanti ex-Palermo) e di encomiabile impegno. Mister Giampaolo sta riscontrando molte problematiche nel trovare la giusta alchimia per la squadra granata: queste poche note positive di questo inizio di stagione potranno aiutarlo a lavorare con più serenità.

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