SERIE A – Ospite di TG2 Post, in occasione del 35° anniversario della tragedia dell’Heysel, il Ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha parlato della questione legata alla trasmissione in chiaro della Serie A 2019-20, della quale si sta discutendo con i broadcaster interessati.
“Abbiamo due necessità: una necessità di salute, quindi sanitaria, perché la ripartenza del campionato non deve corrispondere ad assembramenti in luoghi pubblici per andare a vedere le partite, per chi non ha gli abbonamenti. E poi, dobbiamo gestire un problema generale di ordine pubblico, perché negli ultimi giorni abbiamo assistito a diverse manifestazioni di dissenso da parte della maggior parte delle tifoserie organizzate.
Ho fatto la mia proposta e nei prossimi giorni continuerò a mediare, nella speranza di trovare un accordo con i broadcaster interessati: non escludo nessun intervento, neanche un intervento normativo, per motivi legati alla salute delle persone. Cerco sempre prima il dialogo, se poi non si riesce a trovare un’intesa, mi prendo le mie responsabilità.
Ci sono stati giocatori che mi hanno chiesto di non tornare a giocare, – ha aggiunto Spadafora – così come lo stesso Tommasi, che non ha guidato, come altri, un’opposizione convinta contro la volontà del Governo di attendere. Inoltre, aggiungo, se la curva epidemiologica dovesse continuare a calare, faremo di tutto per far ripartire anche le semplici partite di calcetto e piccole imprese o associazioni che gestiscono spazi importanti. Tutto questo a partire dal 15 giugno, sperando di inserire ciò nel nuovo DPCM.
A partire da mercoledì, dunque la settimana prossima, riusciremo a pagare tutti i collaboratori sportivi: saranno così erogati i bonus di 600€ per quelle persone che vivono nel mondo dello sport e non sono coperti da nessun tipo di tutela. Chi ha fatto richiesta per aprile e maggio, non dovrà riformulare la richiesta, ma riceverà direttamente il bonus la settimana prossima. Sia ad aprile che a maggio.”
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