Samuel Armenteros: da sconosciuto a beniamino del Benevento

Dopo tre mesi di sconfitte, il morale del Benevento e di Benevento è inevitabilmente a terra. Non vi è giorno dove non si ascoltano critiche o si possano evitare analisi di eventi negativi. Tuttavia, è proprio in questi momenti bui che provare a strappare un sorriso può essere positivo, un incentivo a non guardare sempre il presente, e speriamo  il futuro, con gli occhi tristi e persi nel vuoto a una situazione che ci auguriamo non vada alla deriva.

E oggi vogliamo rendere più lieto il nostro racconto parlandovi di lui, di Samuel Armenteros. Esattamente, perchè il suo arrivo a fine Agosto non è passato di certo inosservato e ha suscitato la curiosità e anche l’ilarità di molti.

Giunto a Benevento come oggetto misterioso, spuntato fuori dal nulla come nome che potesse in extremis migliorare le caratteristiche del pacchetto offensivo, il legame che ha unito Benevento ad Armenteros è molto particolare.

In molti al suo arrivo “sorridevano”, ma non perchè considerato un acquisto da salto di qualità, ma semplicemente perchè la sua è diventata una figura mitica. Sarà il nome, sarà la sua personalità, sarà che un acquisto “internazionale” Benevento non l’aveva mai visto,   fra la gente del popolo che ci scherza su e quelli che davvero ci iniziano a credere, Armenteros è sempre più invocato. Sì, il pubblico vuole vederlo giocare, senza mai vederlo dal vivo, una “fiducia ad personam”.

E’ di scena Benevento-Torino, la prima convocazione “italiana” per Armenteros: non entrerà, ma il boato e il saluto dello stadio quando si alza in piedi per accennare il riscaldamento, è spontaneo e carico di enfasi, come se fra scherzi e sincerità sia diventato già un beniamino.

Ma chi è Armenteros? Kristiano Samuel Armenteros Nunez Mendoza Jansson, è un attaccante svedese di origini cubane. Classe 1990, è cresciuto nelle giovanili di Orgyte e e Husqvarna, in Svezia, per poi approdare nel Luglio del 2008 in Olanda, ad Heerenveen. Da qui si sposta per quattro anni all’Heracles Almelo, dove colleziona 97 presenze e 24 gol. Nei successivi tre anni, milita con l’Anderlecht (Belgio), per poi tornare in Olanda con Feyenoord (con la quale ottiene due presenze in Europa League) e Willem II.

Successivamente, prima del rientro all’Heracles, Armenteros approda agli azeri del Qarabag, con i quali mette a segno la sua prima rete internazionale, sempre in Europa League. E nel Maggio di quest’anno, Armenteros ottiene la gioia della prima convocazione con la nazionale svedese, convocazione anch’essa “mitica”. E’ il 13 Giugno, e la Svezia sta perdendo in amichevole con la Norvegia, quando entra in campo a circa venti minuti dal termine. E allo scoccare dell’ 81′ sigla la rete del definitivo 1-1, il suo primo centro con la selezione scandinava.

E giungiamo così, al suo arrivo in Italia, nella nostra città, dove per ora colleziona 6 presenze condite dalla prima rete con il Sassuolo di domenica scorsa, dove è stato anche il migliore in campo dei suoi.

Infatti, al momento, sembra l’unica pedina in attacco realmente in forma al quale i giallorossi possono fare affidamento. Con De Zerbi ha trovato molto più spazio, guadagnandosi un posto meritato da titolare. Giocatore dotato di buona tecnica, dovrà ancora faticare un po’ per abituarsi al tatticismo e agli spazi intasati del calcio Italiano, ma lo spirito di abnegazione e la voglia di dimostrare di essere un valore aggiunto, in questo Benevento, lasciano ben sperare. Sono passati quasi tre mesi. Si rideva, si scherzava; la sua figura ne aveva già fatto un “idolo ironico”.

Armenteros è uno dei pochi grazie al quale in questo momento riusciamo a sorridere. Ma quello che più fa piacere è che adesso realmente si crede in un ragazzo che vorrebbe far tornare a “sorridere” il popolo sannita anche a livello di risultati. E allora, segna per noi… Samuel Armenteros.

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