Gli Australian Open 2018 sono terminati con la vittoria di Roger Federer su Marin Cilic in cinque set.
Di seguito, vi proponiamo le pagelle che abbiamo stilato.
Roger Federer, voto complessivo 9.
Il torneo di Roger Federer è perfetto, non incontra molti avversari ostici e non perde un set fino alla finale. A differenza dell’anno scorso, in questo torneo la sua vittoria non è stata una sorpresa, ma una conferma. Nonostante ciò, occorre enfatizzare come a 36 anni sia ancora capace di dominare e vincere uno slam.
Marin Cilic, il finalista, voto complessivo 8.5.
Il nuovo numero tre del mondo Marin Cilic ha giocato un torneo fantastico, approfittando di un tabellone non complicatissimo e del ritiro di Nadal durante il match di quarti di finale, ma esprimendo un ottimo tennis che a tratti ricordava il Cilic degli Us Open 2014. In finale pecca di cinismo nel quinto set ma dimostra che in questo momento, nel circuito ATP, è uno dei pochi in grado di impensierire Federer e Nadal.
Hyeon Chung, quello che non ti aspetti, voto complessivo 8.5.
Dopo aver vinto le NEXT GEN ATP FINALS a Milano, questo giovane sudcoreano è diventato consapevole delle sue capacità, mentre prima del torneo probabilmente si considerava inferiore agli altri giovani con molto talento che a differenza sua, avevano già raggiunto ottimi risultati. Nel torneo australiano gioca alla grande, demolendo il russo Medvedev, vincendo un match incredibile contro Alex Zverev con bagel finale e, dà una lezione di tennis al suo idolo Djokovic, eliminandolo in tre set. Si deve arrendere solo alle vesciche ai piedi che lo costringono al ritiro nella sua prima semifinale Slam, contro Roger Federer.
Kyle Edmund, voto complessivo 7.5.
Il britannico che non ti aspetti, con l’assenza di Andy Murray, raggiunge le semifinali in un torneo del Grand Slam. Un mix di bravura e fortuna è servito a Kyle per ottenere questo incredibile risultato, con un tabellone davvero paradisiaco e grandi prestazioni quando contavano. Il match migliore lo gioca con Dimitrov nei quarti, eliminandolo in quattro set, poi si arrende in semifinale a Marin Cilic.
Rafael Nadal, il numero uno del mondo, voto complessivo 6.
Dal numero uno del mondo ci si aspetta sempre il massimo, ma Rafael Nadal è stato fermato da un infortunio nei quarti di finale contro Cilic, in un match che avrebbe probabilmente vinto. Nei match che ha vinto, comunque, lo spagnolo di Manacor non aveva espresso un ottimo tennis, impiegandoci quasi 4 ore per eliminare Schwartzman. Chissà se non fosse stato infortunato dove sarebbe arrivato, ma purtroppo la sorte gli ha privato un’ennesima finale con il rivale di sempre.
Grigor Dimitrov, voto complessivo 5,5.
A inizio torneo avevamo dato Grigor Dimitrov come uno dei palpabili vincitori del torneo, contando sulla fiducia che la vittoria delle ATP FINALS avrebbe dovuto dargli. Invece il bulgaro si è dimostrato ancora una volta troppo fragile mentalmente, aspetto non secondario che lo limita rispetto ai campioni. Dopo aver vinto giocando molto male i primi turni, gioca e vince la partita più bella del torneo contro Kyrgios. Quella prestazione e quella vittoria lo avevano candidato automaticamente a favorito per la finale, ma contro Kyle Edmund si spegne completamente e perde il match, commettendo tantissimi errori. Da un tennista come il bulgaro una sconfitta del genere è inconcepibile, ma Grigor forse in questo aspetto non migliorerà mai. Rimandato ancora una volta.
Tennys Sandgren, la sorpresa del torneo,voto complessivo 8,5.
E se vi dicessimo che il numero 98 del mondo ha raggiunto i quarti di finale ? Ebbene sì, vincere quattro partite consecutive in un Grand Slam per il numero 98 del mondo si deve necessariamente considerare un’impresa. L’unico giocatore americano ad arrivare ai quarti, forse il meno pronosticabile prima del torneo, elimina giocatori del calibro di Wawrinka, anche se al 10% della condizione, e Dominic Thiem ai quarti di finale. Un tennista che probabilmente ha affrontato la settimana della vita, ma che ha comunque scritto una pagina di storia, oltrepassando i limiti delle sue possibilità.
Nick Kyrgios, voto complessivo 6.5.
L’australiano, padrone di casa, gioca un ottimo torneo. Egli elimina con una grande prestazione il francese Tsonga e viene eliminato da Grigor Dimitrov, nonostante un’eccezionale prestazione. Nick ha dimostrato di essere migliorato dal punto di vista mentale e può essere considerato come uno di quelli che farà meglio per questo 2018. Ha avuto la sfortuna di prendere Dimitrov nell’unico match che ha giocato splendidamente, altrimenti forse in finale ci sarebbe arrivato lui.
Dominic Thiem, voto complessivo 4.5.
L’austriaco veniva da un momento terribile, con un fine 2017 non proprio splendido, per usare un eufemismo. Come regalo per il nuovo anno, l’Australian Open 2018 gli aveva fornito un tabellone che definire fantastico è poco, con Sandgren agli ottavi di finale e poi eventualmente Chung ai quarti. Dominic però ha dimostrato che sul cemento proprio non riesce ad esprimersi al meglio, perdendo in cinque set dalla sorpresa americana Sandgren e sprecando una situazione completamente favorevole per giungere fino in fondo. Deve ritrovare delle buone sensazioni.
Alexander Zverev, voto complessivo 4.
Ancora una volta una bocciatura per Sasha, che gioca da numero quattro del mondo ma non riesce a dimostrarlo nei tornei dello Slam. Probabilmente troppa pressione per un giovane salito alla ribalta troppo presto, che a 20 anni si ritrova ad essere considerato come uno dei favoriti per vincere un torneo per cui non si sente ancora pronto. Sarà sicuramente un grande campione, ma non si arriva alla vittoria di un Grand Slam all’improvviso, per arrivare sull’Olimpo del tennis serve una crescita che deriva dall’esperienza, un processo che il tedesco ancora deve portare a compimento. Deve rimanere tranquillo e puntare a obiettivi minori, come il raggiungimento dei quarti o delle semifinali, altrimenti si infligge troppa pressione e nei momenti importanti non riesce ad esprimersi al meglio. Viene sconfitto da Chung al terzo turno subendo un pesante bagel da un tennista considerato molto meno forte di lui, eppure giunto fino in semifinale.
Novak Djokovic, il redivivo, voto complessivo 5,5.
Ci era mancato Novak, ci era mancato tanto. Il serbo non è al meglio ma dimostra quella voglia di lottare e quel carisma che tutt’ora mancano al mondo del tennis abituato a vederlo vincere tutto oramai da sette anni a questa parte. Djokovic ha bisogno ancora di tempo per tornare e la sconfitta contro un giocatore che ha praticamente un piano di gioco simile al suo, con colpi ovviamente inferiori sia per peso che per precisione, deve farlo tornare in fretta a lavoro. La bocciatura è evidentemente associata al fatto che un Djokovic al meglio, non avrebbe mai perso una partita contro il sudcoreano.
Thomas Berdych, voto complessivo 8.
Dopo un 2017 orribile, il ceco è finalmente tornato e lo ha fatto nel migliore dei modi. Thomas Berdych ha espresso un tennis fantastico, dominando praticamente tutte le sue partite fino ai quarti di finale. Con dei piccoli cambiamenti, come le numerose discese a rete, ha eliminato tre set a zero sia Del Potro che Fognini. Si è dovuto arrendere soltanto al maestro Roger Federer in tre set, anche se ha sprecato tantissime occasioni nel primo parziale. In caso di vittoria di quel set, probabilmente Federer avrebbe dovuto sudare molto per arrivare in semifinale. La campagna australiana ci ha comunque lasciato un Berdych ritrovato, che può benissimo dire la sua nei tornei di questo 2018.
Juan Martin Del Potro, voto complessivo 2.
Avevamo lasciato un Del Potro in ottimo spolvero negli ultimi tornei del 2017, con il raggiungimento della semifinale degli US OPEN. In questo torneo, però, l’argentino ha dimostrato di non essere nemmeno al 50% della forma fisica e considerando di essere a Gennaio, l’unico movente possibile è che abbia leggermente sottovalutato la preparazione fisica dell’off-season. Non è accettabile che un giocatori arrivi scarico al primo torneo dell’anno, perdendo senza reagire contro Thomas Berdych. Doveva essere la mina vagante, ma è stata una delle delusioni del torneo.
Stanislas Wawrinka, voto complessivo 0.
Poche parole per il 3 volte vincitore Slam, che arriva a questo torneo nemmeno al 10% della forma e probabilmente un pò oltre il peso a cui eravamo abituati. Stas voleva riprovare le sensazioni di un torneo del genere ma non era ancora pronto e quasi sicuramente lo vedremo ancora fuori per altre settimane. Perchè tornare se non è in condizione per esprimere una buona versione di sè ?
Denis Shapovalov, voto complessivo 6.5.
Il giovane tanto atteso ha dimostrato ancora una volta il suo immenso potenziale, dominando il greco Tsitsipas al primo turno e giocando un match pazzesco contro il francese Tsonga, ma sprecando un vantaggio di 5-3 nel quinto set. Sono sconfitte che possono e devono capitare nella carriera di un ragazzo che, ha comunque dimostrato di essere pronto per tornei del genere, forse anche di più di giovani con più esperienza di lui. Servirà ancora tanto lavoro e dovrà migliorare sotto tanti punti di vista, ma il futuro visto da questa prospettiva è lucente.
Andrey Rublev, voto complessivo 5.5.
Torneo abbastanza positivo per il russo dai colpi potenti, che ottiene una grande vittoria in cinque set contro David Ferrer, una di quelle vittorie che serviranno per la brillante carriera che si prospetta per il giovane. Il tabellone gli riserva Grigor Dimitrov al terzo turno, nel remake degli ottavi di finale degli US OPEN 2017, ma la prestazione di Andrey è molto deludente e gli errori sono stati eccessivamente sopra la media. Può ancora crescere molto e il tempo è dalla sua parte, ma nel frattempo: RIMANDATO.
Gli italiani all’Australian Open 2018:
Andreas Seppi, voto complessivo 7,5.
Per la quarta volta in ottavi di finale a Melbourne, probabilmente se giocasse tutto l’anno come si esprime in Australia, avremmo un numero dieci al mondo. Il torneo dell’altoatesino è decisamente convincente, con delle buone vittorie e un tabellone amico. A differenza del passato, negli ottavi di finale aveva un’ottima possibilità di tentare l’impresa, contro il britannico Kyle Edmund. Una partita che l’italiano conduceva di un set e un break, prima di far rientrare gratuitamente l’avversario e fargli prendere fiducia, segnando effettivamente il cambiamento dell’inerzia dell’incontro che poi ha perso 3 a 1. Andreas ha dato il massimo, ma il voto non è eccessivamente alto proprio perchè ha dimostrato che i suoi costanti passaggi a vuoto, tennisticamente parlando, lo limiteranno sempre nella sua carriera.
Fabio Fognini, voto complessivo 7.
Il secondo italiano di questo torneo agli ottavi di finale, che ha perso contro Thomas Berdych molto nettamente. Il ligure, molto noto alla cronaca per i suoi passaggi a vuoto mentali, ha giocato un ottimo torneo,domando gli avversari nei primi tre turni. Nel match contro il ceco, però, gli è mancato quel qualcosa che in passato gli ha permesso di ottenere vittorie importanti contro giocatori anche più forti di Berdych. Quest’ultimo, dal canto suo, era molto in forma e probabilmente Fabio non sarebbe riuscito a vincere il match anche se avesse giocato meglio.
Paolo Lorenzi, voto complessivo 4,5.
Una delle poche delusioni italiane del torneo, non tanto per il risultato, perchè perdere contro la versione attuale di Dario Dzumhur non è qualcosa di eccessivamente deplorevole, ma per il modo in cui è arrivata la sconfitta. Paolino era infatti in vantaggio di due set, con il bosniaco arrabbiatissimo e il senese in completo controllo del tutto. Probabilmente poi l’insicurezza, il fastidio provocato dall’atteggiamento manifestato dall’avversario in campo e gli errori, hanno permesso a Dzumhur di tornare in partita e vincere al quinto set. Un Lorenzi non cinico e non ferrato dal punto di vista mentale, cosa inusuale per lui.
Lorenzo Sonego, voto complessivo 9.
Grandissimo torneo per il giovane Sonego che, reduce dalle qualificazioni e da oltre la posizione numero 200 della classifica mondiale, riesce ad approdare al secondo turno, perdendo poi contro il francese Richard Gasquet. Lorenzo, riesce a battere Bernard Tomic nell’ultimo turno di qualificazioni e Robin Haase al primo turno del tabellone principale. Due vittorie ottenute contro due giocatori potenzialmente molto più avanti di lui, ma l’aspetto più interessante di questo ragazzo, oltre l’evidente talento tennistico, è stata la forza mentale dimostrata nell’incontro con Haase, numero 43 del mondo. Sonego, infatti, ha dominato l’incontro dall’inizio alla fine, vedendosi però annullato 5 match point nel tie-break del terzo e due match point consecutivi sul suo servizio nel quarto. Proprio quando ci si aspettava un crollo, però, l’italiano ha continuato a giocare alla grande e ha chiuso il match.
Grandi speranze per il futuro di questo giovane.
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