Di seguito vi proponiamo le pagelle ai tennisti dell’Atp 1000 di Montecarlo, conclusosi con la vittoria del numero uno al mondo Rafael Nadal in finale contro Kei Nishikori.
Il vincitore, Nadal, 10 e Lode:
Tornare da un infortunio che ti ha fatto saltare due Atp 1000 non è mai facile, ma su Rafa non avevamo dubbi.
Il suo torneo è da 10 e lode, lo vince e soprattutto lo stradomina. Ha un tabellone facile ma non gli interessa. Come un uragano strapazza qualsiasi giocatore si presenti al suo varco. Nella fase finale, prima demolisce Thiem lasciandogli due game, poi è la volta di Grigor Dimitrov che arriva a cinque, stesso score raccolto dal giapponese Nishikori in finale.
Continuando così, se non dovessero colpirlo ingiurie, vista l’assenza anche di Federer, i tornei sulla terra quest’anno sono tutti già in bacheca.
Impressionante!
Il finalista, Nishikori, Voto 9:
Ma che torneo ha giocato il giapponese ? Dopo alcuni mesi difficilissimi che hanno caratterizzato il suo post infortunio e dove ha ottenuto poco e niente, finalmente Kei è riuscito ad affermarsi.
Si amici affermarsi, perché se non ti chiami Nadal la vera vittoria in questo torneo è arrivare in finale.
Il suo torneo è composto da battaglie. A partire dal primo turno con Berdych, proseguendo per l’ottavo con Andreas Seppi, il quarto di finale con Cilic e la semifinale con Zverev.
Tutte vittorie in tre set che da un lato hanno contribuito a dargli fiducia, ma che dall’altro lo fanno arrivare quasi scarico alla fine con Nadal che, già da pari è impossibile da battere, figuriamoci poi con un deficit fisico.
Nishikori non è ancora arrivato alla forma 2014/2015, ma è sulla buona strada e probabilmente presto sarà di nuovo tra i primi 5.
La sorpresa.
Alexander Zverev, voto 7,5:
Parliamoci chiaro, può sembrare strano dare 7,5 a un giocatore che è stato a un passo dalla finale, ma il torneo di Sasha non è tutto rose e fiori.
Rischia varie volte di uscire e si salva. A volte grazie all’esperienza, a volte grazie alla capacità fisica che lo mette un passo avanti rispetto agli avversari.
Parte lasciando solo un set a Muller, che sulla terra rossa, non è esattamente un giocatore che può creare grossi pericoli. Poi affronta Struff e cede inspiegabilmente tantissime volte il servizio in una parità che riuscirà a portare a casa grazie all’esperienza.
La sua condizione sembra migliorare quando affronta Richard Gasquet ai quarti di finale. Questa partita che probabilmente rimane la più bella del torneo, il tedesco la vince solo grazie al servizio e alle limitate doti fisiche dell’avversario che sul 5-5 al terzo era praticamente senza ossigeno.
La stessa tattica attendista utilizzata contro Gasquet che alla fine ha pagato per meriti impropri, non paga invece contro Kei Nishikori in semifinale.
Avanti di un set senza strafare, riesce provvisoriamente a rimontare nel secondo approfittando di un passaggio a vuoto del giapponese, ma il cinismo e la capacità di andarsi a prendere il punto scompaiono e lascia fare al suo avversario, cercando di attendere l’errore.
Purtroppo la tattica non è quella esatta contro Nishikori.
Un giocatore come il tedesco, con quelle determinate qualità potrebbe benissimo giocare in modo diverso, andandosi a prendere il punto con le sue accelerazioni e non aspettando gli errori dei vari avversari.
Comunque in crescita però rispetto a inizio stagione.
Grigor Dimitrov, voto 7,5:
Che non fosse il Dimitrov visto alla fine del 2017, questo lo si era già capito da tempo. Questa semifinale raggiunta a Montecarlo potrebbe dargli molta fiducia per il resto della stagione.
Il Bulgaro gioca delle partite abbastanza negative sia con Herbert che con Kohlschreiber, recuperando lo svantaggio di un set ma grazie al calo dei suoi rispettivi avversari.
Un passo in avanti sicuramente con Goffin dove, se non fosse per un calo improvviso dell’avversario che era avanti 5-1 nel secondo, avrebbe comunque dovuto affrontare un pericoloso terzo set.
Stoica comunque la rimonta con cui recupera quel parziale e si qualifica in semifinale.
Contro Nadal è forse l’unico che da la sensazione di poter fare qualcosa, iniziando molto bene e portandosi sul 4-4 con qualche rimpianto di non aver sfruttato le occasioni nei game iniziali.
Da quel momento in poi, però, complici due doppi falli consecutivi sul 4-5, crolla inspiegabilmente.
Certamente fare partita pari con Nadal non è da tutti, ma quel black out non poteva permetterselo e nel secondo set commette praticamente solo errori.
Mezzo voto in più per la grande sportività vista nei match con Goffin e Nadal, ci fossero più uomini come lui…..
Thiem, voto 7;
Dominic Thiem sembra essersi ripreso.
Dopo la sconfitta agli Us Open 2017 contro Del Potro, il giovane austriaco era entrato in un limbo dove non riusciva ad uscire. Sembrava aver perso il suo gioco caratteristico che lo aveva comunque portato nei primi dieci giocatori del mondo e lo aveva portato ad essere considerato il dopo Nadal sulla terra battuta.
Nell’Atp 1000 di Montecarlo, Dominic ha fatto vedere di essere tornato, vincendo prima una battaglia di nervi contro Rublev dove annulla match point, e poi giocando un gran tennis contro Novak Djokovic, che comunque non era ancora al meglio.
Il suo test ufficiale, la sua prova del nove, la fallisce però miseramente.
Premettendo che il Nadal che l’austriaco ha affrontato era davvero ingiocabile, la sconfitta pesante che ha caratterizzato Thiem, vincitore di soli due game, è stata colpa anche dei suoi innumerevoli errori.
Probabilmente deve cercare di cambiare tattica di gioco, implementare un po’ il suo gioco a rete e stare più vicino alla riga di fondo.
Gasquet, voto 8:
La Francia non lo ha fatto scendere in campo durante la Coppa Davis, preferendogli Chardy, ma le sue prestazioni a Montecarlo ci fanno davvero mettere in considerazione il perché della scelta da parte di Noah, che comunque ha avuto ragione dell’Italia.
Richard Gasquet è da tantissimi anni del circuito, ma quando esprime il suo miglior tennis davvero si avvicina anche ai migliori giocatori.
Elimina abbastanza tranquillamente proprio il connazionale citato poc’anzi, poi strapazza inaspettatamente sia un tennista molto valido sulla terra battuta del calibro di Schwartzman, sia il tedesco Misha Zverev.
Nei quarti di finale arriva però la vendetta del giovane fratello Alexander, che lo elimina in quello che è considerato di gran lunga il miglior match dell’Atp Montecarlo 2018.
Se non fosse stato per le evidenti differenze nelle capacità fisiche dei due, probabilmente Richard avrebbe portato a casa la partita, comunque finita 7-5 al terzo.
Se gioca un tennis come quello che ha fatto vedere nel Principato, probabilmente è da considerare nella cerchia di quei tennisti che possono stupire. Anche se in questa stagione sulla terra rossa probabilmente nessuno può fermare Rafael Nadal.
Djokovic, voto 6:
Novak Djokovic non è ancora tornato, ma è sulla buona strada per farlo.
Il serbo sembra aver assimilato bene tutte le voci conseguenti al suo divorzio recente con la coppia Agassi-Stepanek e sembra che il ritorno agli allenamenti con il coach storico Vajda sia stato un toccasana per la mentalità del tennista.
I segnali positivi sono stati tanti, come la sua voglia di vincere e il modo in cui ha portato con esperienza a casa sia la partita con Coric sia il primo set con Thiem.
Purtroppo però, la sua ancora incompleta condizione fisica è enfatizzata dal martello pneumatico che è il gioco di Dominic Thiem, che domina la partita e lascia poche chance al serbo.
Siamo fiduciosi che è questa la strada che Djokovic deve seguire per tornare al livello a cui eravamo abituati nelle scorse stagioni.
Shapovalov, voto 4:
Senza dubbio il suo gioco d’attacco si adatta molto di più al cemento, ma avrebbe le potenzialità per fare bene ovunque e viene incredibilmente asfaltato dal greco Tsitsipas, più giovane e inesperto di lui.
Speriamo che ci faccia vedere di più nelle prossime settimane.
Rimandato!
Gli italiani:
Fabio Fognini, voto 6:
Parte abbastanza bene nel singolare eliminando con difficoltà Ivashka, ma tutte le sue problematiche vengono a galla nel match contro Struff.
Nonostante sia un buonissimo giocatore, sulla terra Fabio partiva decisamente in vantaggio:
Sul campo però, in due velocissimi set è Struff a portare a casa la partita, approfittando di un Fognini davvero non pervenuto.
Il suo torneo in singolare sarebbe da 4, ma fortunatamente a dargli la sufficienza è lo straordinario torneo giocato in doppio insieme a Simone Bolelli, col quale arriva in semifinale uscendo per un pelo al super tie-break contro i gemelli Bryan, poi vincitori del torneo. Dimostrazione che a differenza di quanto visto in Davis, con un match di doppio abominevole, i due giocando davvero bene insieme e possono tornare ad ambire a qualcosa di importante dopo la vittoria degli AO 2015.
Andreas Seppi, voto 8:
Il nostro miglior italiano, nonché l’unico ad essere giunto agli ottavi di finale, è Andreas Seppi.
Dopo la prestazione in Davis che ne aveva enfatizzato le difficoltà fisiche dovute comunque all’infortunio da cui rientrava, Andreas supera prima le qualificazioni, poi vince un match spettacolare con Kyle Edmund e si conferma cinico eliminando il LL Garcia-Lopez.
In ottavi di finale incontra il nipponico Nishikori, per gioco e caratteristiche simile al nostro Andreas, ma ex numero 5 del mondo e finalista agli Us Open 2014.
Nishikori arrivava qui da out-sider, considerando il suo periodo post-infortunio che era stato molto complicato, ma ciò nonostante vince il primo set contro il nostro tennista per 6-0.
Seppi, però, inizia a giocare come suo solito solo più tardi durante i match e nel secondo set praticamente restituisce al mittente il messaggio invitato nel primo set:
Un 6-2 praticamente meritatissimo per Andreas che porta il punteggio sull’1-1.
Nel terzo e decisivo set però assistiamo alla caduta fisica dell’altoatesino che perde per 6-3 non dando praticamente mai fastidio all’avversario nei turni di servizio.
Torneo comunque fantastico per Seppi che supera le qualificazioni e vince due partite in un Atp 1000, cosa che non succedeva da 4 anni.
Marco Cecchinato, voto 7:
Quello che non ti aspetti.
Supera le qualificazioni molto in scioltezza, eliminando facilmente anche Garcia-Lopez che in seguito sarà ripescato.
Nel tabellone principale gli si presenta al primo turno il numero 30 delle classifiche Dzumhur.
Parte molto male subendo due break subito e ritrovandosi sotto 3-0, ma da quel momento in poi accende il motore e dimostra tutte le sue capacità, conquistando addirittura 12 game su 14 totali.
Nell’atto pratico, chiude 6-3 6-2 senza lasciare alcuna chance, tranne il Black-out iniziale, all’avversario.
Questa vittoria sarebbe già da elogiare per il modo in cui è avvenuta, perché non si batte tutti i giorni 6-3 6-2 il numero 30 Atp, ma va comunque apprezzata la sua prova nella sconfitta del giorno successivo, contro Milos Raonic.
Il match contro Raonic rappresenta il grande rammarico per Marco, considerando che nel turno successivo il canadese non è proprio sceso in campo per ritiro.
Cecchinato, infatti, ha tante occasioni nel primo set, in particolare è avanti 5-3 e servizio nel tie-break.
Da lì purtroppo crolla ed è terra bruciata per il canadese.
Chissà se avesse vinto il primo probabilmente Raonic avrebbe mollato la partita, considerando il suo ritiro del giorno dopo.
Comunque grande prova per Marco che deve abituarsi a giocare certi tornei, dato che ora la classifica lo aiuta.
Paolo Lorenzi, voto 5:
Difficile dare un voto secco a Paolino che esce al primo turno contro il francese Herbert.
Una partita che finisce in due set ma in cui comunque il nostro tennista ha tante occasioni, soprattutto nel primo set.
Considerando che poi Herbert metterà in difficoltà anche Dimitrov, non possiamo essere troppo crudi con il nostro Paolino, ma partite come quelle sulla terra con Herbert le deve portare a casa, soprattutto se ha tante occasioni.
Rimandato!
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