“O capitano! Mio capitano!”. Come la poesia dell’Ottocento di Walt Whitman, citata in una famosa scena de “L’attimo fuggente”, i sostenitori del Benevento possono pensare, pronunciare questa esclamazione. E’ arrivata nel pomeriggio di ieri, infatti, la notizia del nuovo rinvio a giudizio per il capitano del Benevento Fabio Lucioni e l’ex medico sociale degli stregoni Walter Giorgione, riguardo la vicenda che li ha coinvolti nel caso doping.
Il difensore giallorosso era stato fermato il 22 Settembre scorso, quando a seguito del controllo e delle Z, terza giornata di campionato, era risultato positivo al “Clostebol” , sostanza contenuta in una pomata cicatrizzante applicata su una ferita dal giocatore e consigliata dal medico sociale (questa è la versione dei fatti riferita) ritenuta dopante.
Fulmine a ciel sereno fu per il Benevento. Una notizia che scosse tutto l’ambiente, da giocatori e addetti i lavori che in quel momento erano in viaggio per raggiungere Crotone, dove di lì a due giorni si sarebbe giocato un match importante per la salvezza, fino a giungere ai tifosi, sconvolti, per quello che ad un giocatore e a una persona come Lucioni, per quello che ha dimostrato per Benevento e il Benevento, fu accostato.
Così, la truppa giallorossa si è trovata da quel fine settimana di Settembre senza il suo uomo più rappresentativo, senza una guida. Sospensione cautelare e attesa per il processo.
Processo, che fra rinvii vari era slittato al 22 Dicembre prossimo, ma l’ennesimo rinvio richiesto dai legali del medico sociale e il cambio dei capi di imputazione, hanno fatto fissare la data “buona” al 16 Gennaio. Questo cosa vuol dire?
Vuol dire, concentrandoci sulle sorti del giocatore, che lo “zio” (com’è soprannominato) può tornare in campo almeno per le prossime tre partite, contro Genoa, Chievo e Sampdoria, visto il termine del periodo di sospensione cautelare, nonostante lo stesso sia ancora in attesa di giudizio.
Ciò sta comunque a significare, che il prossimo 16 Gennaio, Lucioni potrebbe essere si prosciolto nel migliore dei casi, augurandoci che esca chiara la buona fede di entrambi gli imputati, ma anche passibile di ulteriore squalifica che lo allontanerebbe nuovamente dai campi, almeno per quel che riguarda le partite domenicali.
Si, perchè Lucioni dal primo giorno di sospensione non ha rinunciato al campo. Si è allenato costantemente col gruppo, come giusto da professionista e figura che ricopre, e si è fatto trovare pronto a questo momento che finalmente è arrivato, anche inaspettatamente.
Notizia, che oltre a dare un piccolo motivo per sorridere nel periodo nero del Benevento, è una liberazione anche strettamente personale per il difensore ternano.
Il capitano è già carico: come un bambino che sogna prima o poi di calcare i campi di calcio, così lo zio attendeva questo “ritorno” che ci auguriamo, per lui e per tutti, sia definitivo. Lo stesso calciatore ha condiviso sui social ieri, una foto della sua maglia con descrizioni che traducevano la voglia, la grinta, la tenacia e l’obiettivo di risollevare le sorti di un Benevento che per prima cosa e in questo momento, deve puntare a riguadagnare spirito per salvare almeno l’onore.
Oltre le caratteristiche caratteriali, la squadra giallorossa sa di riacquistare un punto fermo della sua retroguardia anche a livello tecnico e tattico, quel difensore che ha già dimostrato di poter giocare tranquillamente in Serie A e di essere ampiamente il migliore a disposizione nella rosa, sostituendo chi, fino ad oggi, ha dimostrato completamente il contrario…
Nella speranza che non sia solo un bellissimo regalo,o un addobbo natalizio destinato ad essere relegato in cantina (per forza di causa maggiore) dopo l’Epifania, non possiamo che dire bentornato “zio” Lucioni.