Con una lettera davvero accorata, il nostro fan Raffaele ha provato a spiegare a tutti gli appassionati di calcio cosa significa, per lui, tifare Fiorentina. Una squadra che non regalerà tanti trofei, ma sempre moltissime emozioni, nel bene e nel male.
Di seguito la bellissima lettera di Raffaele, fan di Fiorentina YSport:
Non è semplice spiegare cosa significa essere tifoso della Fiorentina a chi pone una tale domanda. È un po’ come cercare di spiegare una fede, una religione. È difficile perché tifare Fiorentina non è come tifare le altre squadre. Sembra una frase fatta, ma in realtà vi assicuro che non è così.
Tifare Fiorentina significa far parte di un popolo, quello di Firenze, significa sposare la sua arte, la sua cultura, la sua bellezza, le sue critiche, le sue continue lotte…
Spesso mi hanno chiesto come mai un ragazzo che è nato e che vive a Roma tifa una squadra come la Fiorentina, invece di tifare per i giallorossi o per i biancocelesti, o ancor di più per le strisciate.
La risposta è che questa passione me l’ha trasmessa mio padre, anche se lui non ha nulla a che fare con Firenze. Lui ha vissuto l’ultimo scudetto del 1968/1969 e da quel giorno non ha più smesso di tifare Fiorentina e quando sono nato il primo asciugamano dove mi hanno sdraiato era una sciarpa della Fiorentina; invece della solita “ninna nanna”, mio padre per addormentarmi mi cantava l’inno gigliato… Insomma, come potevo essere di un’altra squadra?
Tifare Fiorentina non è come tifare tutte le altre squadre, dicevo sopra, perché significa essere diversi. Sarebbe facile tifare per una squadra che vince sempre come la Juventus o che hanno una bacheca ricca di trofei, ma non ci sarebbe nulla di speciale a vincere ogni anno. L’amore verso la Fiorentina va oltre un semplice campo di calcio, oltre una rosa di giocatori, oltre un presidente o un direttore sportivo; è amore per la maglia, che andrà onorata sempre perché è il simbolo di una storia di cui tutti noi facciamo parte.
Tifare Fiorentina è una scelta: si sceglie di non tifare una squadra vincente, non la più forte, non la più blasonata e spesso quella più maltrattata dalla stampa e dalle televisioni. Semplicemente si sceglie di non essere come gli altri.
I giocatori che compongono la squadra per cui tifo non saranno mai fenomeni, ma saranno sempre amati e sostenuti, che siano Maxi Oliveira o Bruno Gaspar, anche se a dire la verità, giocatori davvero forti in maglia viola io li ho visti e, pur essendo giovane, ricordo molto bene il “Fenomeno” Mutu, Toni, Gilardino, Jovetic, Frey, Jorgensen e tanti altri. E’ chiaro che persone più grandi di me anagraficamente hanno potuto ammirare altri giocatori, uno su tutti Gabriel Omar Batistuta, ma anche Rui Costa, Toldo, e ancor prima gli eroi dei due Scudetti, Giancarlo Antognoni e molti altri.
Per il tifoso della Fiorentina non è importante vincere come lo è in altre piazze, perché l’unica cosa che conta è la maglia, onorala e sarà tua per sempre.
La prima volta che andai allo stadio a vedere la Fiorentina, non si chiamava nemmeno così: la squadra era fallita e il suo nome era Florentia Viola e giocava in serie C2, contro il Grosseto. Io avevo 6 anni. Vedere tutta quella gente sugli spalti era bellissimo, quasi come se fosse una partita di Champions League… Questo per dire che non conta la categoria, ma conta solo essere a guardia di una fede che ti entra dentro e non va più via.
Questa è la Fiorentina per me.
Raffaele La Russa
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