YSport

Come diventare un giocatore di Poker professionista

PROFESSIONISTA DI POKER –  Tutti sono in grado di fare all-in nel poker, ma pochi sanno puntare in alto nella vita. È quello che ci insegna il protagonista del film “The rounders”, che durante un viaggio in taxi si chiede se avrebbe mai potuto vincere il premio del torneo di poker a Las Vegas: “Si tratta di un milione di dollari. Posso vincerlo? Non lo so. Ma voglio scoprirlo!”. Coraggio, determinazione, intelligenza, umiltà e voglia di imparare sono le caratteristiche che contraddistinguono i giocatori di poker professionisti.

Come diventare un giocatore professionista di poker

Da Daniel Negreanu a Phil Hellmuth, le vincite non si contano, ma si ricordano le mosse. Non si diventa campioni di poker per caso o per scelta, “a volte basta anche solo la mossa sbagliata al momento giusto”, come recita Montovoli in “Poker Generation”, un film che ci insegna che la vita va giocata senza mai arrendersi. Perché citare tutti questi film?

Semplicemente perchè un giocatore di poker professionista non svelerà mai le sue strategie, ma si può imparare dalle simulazioni che vediamo in una partita di un film. Essere un giocatore nel poker non vuol dire banalmente giocare bene; significa saper condurre la partita non dando importanza alle proprie carte, ma sapendo leggere quelle degli altri e in questa strategia non c’è spazio per la superficialità.

È forse proprio questo il bello del poker: la cura per ogni dettaglio è ciò che lo rende un gioco intelligente ed affascinante; che sia una semplice smorfia o il tremolio delle mani, ogni cosa ha un significato che un bravo giocatore riesce ad individuare. Come in amore, anche nel poker è tutta una questione di sguardi e di attimi che bisogna saper cogliere! Sicuramente dai tornei locali al WSOP, l’evento di poker sportivo più prestigioso del mondo, ce n’è di strada da fare, ma d’altro canto si sa, la soddisfazione è commisurata ai sacrifici.

È difficile chiarire come si diventa giocatori di poker professionisti, perché per quanto si possa leggere sui libri e studiare le mosse, se non si nasce grandi in questo gioco non lo si diventa facilmente. Dall’anonimato si può passare al successo, ma non è solo una questione di fortuna. Daniel Negreanu era un vincente anche a 16 anni! E’ un dono, quasi una vocazione: tutti siamo bravi in qualcosa, la differenza è che bisogna avere il coraggio di rischiare e mettersi in discussione. Perciò come in tutto, anche nel poker non basta conoscere le regole, bisogna saperle stabilire. Non è semplicemente un gioco, il poker può diventare un lavoro che se svolto con discrezione e intelligenza, produce anche ottimi ricavi e sicuramente tante emozioni. Alzarsi dal tavolo con il bottino della partita è sicuramente una soddisfazione, ma sapere di essere stato il migliore è la vera vittoria.

Professionista di poker: come gestire il Bankroll

Non si tratta di altro che delle spese mensili per vivere: per la casa, per il cibo, per l’automobile, la luce, l’acqua e tutto il resto. Quanti soldi servono, al mese, per vivere dignitosamente? Calcolare questa cifra e aggiungere un 15-20% per avere una buona idea.

Ora confrontare il totale con il win rate. Rimanere a stecchetto mentre giocate per vivere non è divertente per nessuno. In caso giochi cash, servono almeno 100 buy-in per il livello di stake. È il minimo. Un bankroll ‘comodo’, non perdere 25 buy-in.

Ma la cosa più importante è: trattare il gioco come un lavoro. Ciò significa stabilire degli obiettivi quotidiani, mensili e annuali. Non spendere tutto ciò che si guadagna in un mese, per prepararsi al meglio a periodi di magra.

Leggi anche:

Osservatore di Calcio: chi è, cosa fa, quanto guadagna, come lo si diventa