Calciomercato Verona, la conferenza stampa del DS Fusco

Al giro di boa del campionato, il Direttore Sportivo del Verona Filippo Fusco si presenta in conferenza stampa per fare il punto della situazione all’apertura della sessione di mercato invernale: “Mi sembrava giusto parlare oggi. Budget di mercato? Le risorse erano chiare fin dall’inizio: valorizzare i giovani e abbassare il monte ingaggi. Dipende dalla situazione, se ci sono occasioni per giocatori per noi importanti non ci faremo trovare impreparati. Cercheremo di evitare qualche scommessa e punteremo su giocatori affermati e d’esperienza, che conoscano il campionato. La società si deve autofinanziare, ma è solida e tornata in assetto. Setti mi ha chiesto la salvezza, ma non interferisce nelle decisioni di mercato“.

Da Roma, già da qualche settimana, danno per fatto il passaggio di Martin Caceres alla Lazio dopo la sosta di gennaio: “Caceres? L’occasione di venire a Verona è stata dettata dal fatto che ha giocato poco negli ultimi due anni. E’ stato bravo a calarsi nella mentalità, ha dato tanto sia sul campo che fuori. Rifarei l’operazione. Abbiamo un contratto con Martin fino al 30 giugno, parleremo con lui e i suoi agenti e capiremo cosa è giusto fare per noi e per il ragazzo. A Napoli ci sarà perché ad oggi non c’è nulla di firmato, di depositato e di definito. Qualsiasi cosa deciderà lo rispetterò, come lui ha ringraziato noi per l’opportunità che gli abbiamo dato dopo aver giocato solamente 35 minuti a Southampton nell’ultima stagione. Ad ora non c’è nulla di fatto, neanche a livello di eventuali contropartite. Djordjevic lo abbiamo cercato in estate ma ha preferito restare fuori lista alla Lazio, e questo per me non è simbolo di grande motivazione. Ci occorre gente super motivata, al di la degli ingaggi”. 

Capitolo Pazzini: “Pazzini ha giocato quasi 1000 minuti, ha fatto 4 gol e dato un contributo importante. Non può essere il giocatore dell’anno scorso in Serie B perché la categoria è diversa. Nessuno ci ha contattato direttamente ancora, ma sicuramente sarà richiesto perché è un calciatore di valore. Rispetto alle aspettative di tutti nessuno è mai contento al 100%. I giocatori non vanno giudicati per quello che guadagnano, ma per quello che danno sul campo: è sbagliato pensare che debba giocare tutte le partite perché guadagna più degli altri, è mancanza di rispetto pensare che debba andare via perché ha l’ingaggio più alto. E’ un giocatore importante ma non è più al centro degli schemi come successo l’anno scorso in Serie B. Il gioco dell’anno scorso prediligeva le caratteristiche di Pazzini, quest’anno è costretto a giocare a 30-40 metri dalla porta e per lui non è l’ideale“.

Anche questa mattina al centro tecnico di Peschiera, sono stati esposti striscioni di contestazione e malcontento contro l’operato del tecnico e del Direttore Sportivo: “Contestazione? A livello personale non mi incide per niente. A livello umano mi dispiace, però so che differenza c’è rispetto a quando sono arrivato. C’erano mugugni già dopo il pareggio di Crotone alla seconda giornata. Io ho sempre avuto piena di fiducia nella squadra e nell’allenatore. Il rammarico è che questa squadra poteva essere pronta un po’ prima, perché qualche giocatore è arrivato in ritardo. Da Torino in poi la prestazione c’è sempre stata, tranne il primo tempo di Cagliari e la partita di Udine. Lo striscione? Il tempo verbale dello striscione è sbagliato. Il lavoro va valutato a fine stagione. Rispetto la loro opinione, ma non intacca la mia coscienza. Ho fiducia in questa squadra. Questa squadra ha bisogno del proprio pubblico, e credo possa essere il valore aggiunto. Si può dire tutto a questi giocatori, ma non che non lascino il cuore in campo“.

Il dato però è che il Verona ha 13 punti: “E’ vero ma siamo a 2 punti dalla salvezza. L’importante è farne 1 in più della terzultima. In attacco dobbiamo integrare, e in difesa al netto di Caceres almeno uno. Voglio giocatori affamati, determinati e ambiziosi. Gli obiettivi gli abbiamo già individuato, numericamente 3-4. In attacco possiamo prendere anche due giocatori, un attaccante centrale e un esterno offensivo. Sulla fascia sinistra non siamo scoperti, con Fares, Souprayen e Felicioli. A centrocampo, visto il rientro di Zaccagni, siamo coperti“.

Caso Cassano: “Non è lui il capro espiatorio di tutto questo. Da gennaio dello scorso anno lui e il suo agente volevano venire da noi. Eravamo convinti che potesse fare bene, ma non è lui il problema di questa situazione. Il mio errore più grande è stata non definire la rosa in tempi stretti. Questi miei errori li ha pagati la squadra nel primo mese di campionato. Mi auguro di non fare lo stesso errore nel mercato di gennaio. Pecchia? La partita di Sassuolo non è stata decisiva per lui. Con Buchel ha fatto un grande lavoro per rimetterlo in piedi, dopo le sole 8 presenze a Empoli lo scorso anno, idem con gli altri che l’anno scorso anno giocato poco e venivano dal campionato di Serie B”.

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