Boateng alla Bild: “Il calcio è solo business, i giovani guadagnano e si accontentano”

Intervistato in esclusiva dai microfoni della Bild am Sonntag, Kevin Prince Boateng ha analizzato il momento e la trasformazione vissuti nell’ultimo decennio dal mondo del calcio. Tra business, giovani e qualche particolare rimpianto personale, il centrocampista offensivo della Fiorentina ha detto la sua sulla strada intrapresa dal nostro amato “pallone”.

Le dichiarazioni di Kevin Prince Boateng alla Bild

“Tutti questi soldi sono una maledizione. Il calcio ormai è solo un business, – ha dichiarato Boateng – e noi siamo solo dei numeri. Se non funzioni, vieni sostituito. Semplice. Non c’è più fedeltà, ed è triste. I giovani calciatori di oggi? Mi infastidisco quando vedo i ragazzi che non vivono il proprio talento. So cosa vuol dire buttarlo via. Alcuni a 19 anni guidano una Mercedes, – riporta la Gazzetta dello Sportricevono lo stipendio e si accontentano. Hanno tutto quel talento e non fanno niente, nessun allenamento extra, niente. Giocano solo alla Play e postano su Instagram. Arrivano per ultimi all’allenamento e se ne vanno per primi. Un tempo lo facevo anche io, ma oggi nel calcio non te lo puoi più permettere”.

Bisognerebbe fare un sondaggio e vedere quanti giocatori sono contenti di andare agli allenamenti, in quanti si divertono. Ovviamente il calcio per i professionisti è un lavoro, – ha aggiunto – ma è così ben pagato che diventa uno stress, la pressione è gigantesca. E così si fa presto a parlare di depressioni o cose del genere. Ci sono momenti nei quali mi diverto e momenti nei quali non mi diverto. Prima mi divertivo sempre“.

Un mio rimpianto? Vorrei non essermi mai tatuato. Oggi sei molto più bello se non sei tatuato, perché tutti sono pieni di disegni sul corpo. I tatuaggi vengono percepiti come fossero uno scudo, senza ci si sente nudi ormai. Ma è proprio quel che vorrei.”

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