Con l’ormai celebre goal di Brignoli al 95′, finito sulla bocca di tutto il mondo, il Benevento è finalmente riuscito a sbloccarsi nell’ultima gara casalinga contro il Milan, scrollandosi di dosso quel macigno degli 0 punti in classifica.
Si aggiorna per la prima volta nella storia, la casella punti nella massima serie dei giallorossi, ed era ormai diventato un tarlo, un incubo da cui sottrarsi il più presto possibile, un incantesimo da sciogliere.
Rappresenta tutto ciò il boato del Vigorito, identifica la liberazione da una tremenda ansia di un popolo che dopo 14 sconfitte consecutive può esultare e gioire per come e con chi la squadra di De Zerbi è riuscita a partire.
Già, si parla di partenza. Partenza nell’intraprendere un discorso che adesso per forza di cose bisogna fare. Adesso la storia il Benevento l’ha fatta, adesso si è sbloccato, ma ce la farà a lottare fino alla fine per la salvezza?
Iniziamo proprio da questo: il pareggio di domenica ha fatto tornare di moda questa domanda (finita un po’ nel dimenticatoio pensando, anche giustamente, prima iniziare a fare un punto, poi ci si ragiona). Sicuramente squadra, ambiente, società potranno pensare con un’altra testa a questo obiettivo che per Benevento sarebbe come la vittoria di un terzo campionato.
La convinzione di riuscire a far punti anche avendo di fronte una squadra blasonata come il Milan, è un’iniezione di fiducia dal punto di vista mentale non indifferente (come detto anche da De Zerbi, conta più per quello in questo momento che per la classifica), fattore completamente sconosciuto al Benevento dei primi tre mesi.
Logicamente, questo è quello che potenzialmente potrebbe portarsi con sè la strega nelle prossime uscite. Chiaro è che tutto ciò andrà verificato, oltre che sull’aspetto del risultato, soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento; farebbe malissimo vedere un Benevento scarico e poco voglioso già ad Udine, sicuramente campo non facile, ma alla portata quantomeno per una buona prestazione.
Tuttavia, oltre all’aspetto psicologico, bisogna tenere conto anche della mera matematica e dei risultati del campo per analizzare possibili scenari di salvezza, due elementi che non sorridono, per ora, alla strega.
Mancano quattro giornate al termine del girone di andata. Il Benevento, inutile dirlo, dovrà affrontare queste partite come 4 finali. Si comincia, come detto domenica ad Udine, contro una squadra che sembra aver ritrovato linfa con il neo allenatore Massimo Oddo. Poi si ritorna al Vigorito, la Domenica successiva, per Benevento – Spal, con la squadra di Semplici in difficoltà rispetto ad un buon inizio di stagione. Penultima di andata dove tutto ebbe inizio una sera di Agosto; si vola a Genova, sponda rossoblù, Sabato 23 Dicembre. Per poi finire il 30 Dicembre nella gara casalinga contro il Chievo.
Questo il quadro delle ultime gare per il Benevento; sicuramente non avversari proibitivi, ma nelle condizioni in cui versano i giallorossi, bisogna far attenzione a tutto il possibile.
La classifica, infatti, evidenzia un distacco di 10 punti dalla zona salvezza, rappresentata dalla quart’ultima posizione del Sassuolo fermo a 11 punti. Non sicuramente uno strappo facile da ricucire, ma se il Benevento dovesse inanellare una serie di risultati positivi in queste ultime quattro partite, a Gennaio la salvezza potrebbe anche non essere più un miraggio, tenendo conto di un calendario per le altre contendenti, non semplice e non avaro di scontri diretti.
Le variabili da tenere in conto sono comunque molteplici; se dà una parte c’è il ritrovato entusiasmo per aver raggiunto il primo punto, la consapevolezza di potercela fare, dall’altra ci sono ancora problemi evidenti che il Benevento dovrà cercare a tutti i costi di limare. Le sbavature difensive sono ancora molte, troppe per una squadra che deve cercare assolutamente i risultati.
Anche domenica, il Benevento ha rischiato di soccombere immeritatamente per leggerezze difensive troppo nette ed evidenti (il retropassaggio di Letizia che manda in porta Kalinic, e la completa immobilità di retroguardia e portiere proprio sul secondo gol del croato) che delle volte possono essere rimediati come successo, altre volte lasciano solo l’amaro in bocca.
Compito del Benevento sarà di ridurre il più possibile questo gap di 10 punti: arrivare a fine girone di andata con un distacco di 6-7 punti, per come si erano messe le cose, sarebbe un divario “di tutto rispetto” e rimediabile, in virtù di un mercato di Gennaio dove ci aspettiamo che la società provi a fare qualcosa, e di un girone di ritorno dove il calendario sembra sorridere alla strega, con quasi tutti gli scontri diretti da giocare al Vigorito.
Quello che adesso ci si aspetta dal Benevento, dopo lo storico goal di Brignoli, è una continuità di risultati per compiere l’impresa più grande di sempre. Un impresa chiamata salvezza dopo 14 sconfitte consecutive. Siamo matti? Può darsi, ma dalla strega, ormai, ci si può aspettare di tutto…
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