È intervenuto così ieri sera, nel corso della trasmissione “Ottogol” , il presidente del Benevento Oreste Vigorito, che ha voluto tracciare una panoramica sul momento della squadra, sulla Serie A e su quello che sarà il prossimo futuro.
Ecco le sue parole: “Prima di tutto, volevo ringraziare il pubblico presente Sabato al Ciro Vigorito. Stanno mettendo un timbro su questa Serie A che a mio avviso è giunta troppo presto, ma che adesso stiamo iniziando a meritare di tenercela stretta. Adesso è il momento di iniziare a riflettere per lasciarla in modo più dignitoso possibile.
La società ha mosso e muoverà sempre i suoi passi, che siano giusti o sbagliati è sempre da vedere.
Dobbiamo conquistare qualcosa che va oltre i risultati, oltre i punti in classifica. Oggi siamo una società che viene considerata in modo diverso in tutta la nazione, lo si avverte sulla pelle, ci siamo fatti conoscere per stile, ma anche per risultati, purtroppo, negativi .
Ma questa considerazione, questa notorietà acquisita è un qualcosa che non dobbiamo disperdere. Io sono sempre qui, l’applauso di Sabato è stato una carezza che mi ha alleviato le tante amarezze.
Quello che posso garantirvi è che il futuro c’è. Che sia alle stelle non lo so, alle stalle sicuramente no. Sabato ci siamo battuti con orgoglio. Noi non siamo la Juventus, ma faremo di tutto per raggiungere le cose più belle del modello Juventus. Posso assicurare che ogni pallone toccato dal Benevento sarà fatto con la dignità e la fierezza che solo i sanniti hanno.
Quest’anno abbiamo pagato tutti gli errori commessi; la buona sorte non ci ha dato una mano. La squalifica di Lucioni è stata un macigno. Poi, come se non bastasse, nello stesso reparto Antei si è infortunato terminando la stagione. Praticamente ci siamo ritrovati falcidiati nel reparto più debole. Poi ci sono da citare i torti arbitrali e il VAR che non dico doveva favorirci o darci qualcosa di immeritato, ma che almeno fosse applicato nella stessa maniera in cui viene fatto con i nostri avversari.
Abbiamo vissuto la A, abbiamo preso gli schiaffi, ne facciamo tesoro. Vorrei però che i ragazzi arrivati a Benevento non siano considerati dei mercenari. Giocatori del calibro di Guilherme, Sandro, Sagna per fare un esempio, si sono innamorati da subito di questa terra tanto da non pensarci due volte a venire a viverci.
Andiamo in B dopo averla attesa 87 anni. Affrontiamola con serenità, con la maturità che si sta evidenziando nell’ultimo periodo. Saremo di meno, probabilmente non faremo il pienone come contro Napoli e Juventus, ma l’entusiasmo di chi ci sarà sempre non deve essere perso. Vedrete che i mattoncini ritorneranno al proprio posto. Il Benevento sta già costruendo; delle persone andranno via, chi ha dato tutto rimarrà e qualche altro verrà ad aiutarci. Abbiamo decine di nominativi, contatti già avviati e ben strutturati. Saranno i migliori? Ce lo auguriamo.”
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