Bautista-Agut Chi è: Biografia e Carriera del tennista della settimana

Oggi, per la rubrica tennis “Ecco chi è“, andiamo alla scoperta dello spagnolo Bautista-Agut, tennista della settimana dopo la vittoria a Dubai, uno dei più importanti ATP 500 della stagione.

Roberto Bautista-Agut è un tennista iberico, nato a Castellòn de la Plana nel 1988.

Roberto è il classico tennista della scuola spagnola, che non eccede per talento ma è invidiabile per regolarità, dedizione e impegno.

Pur avendo buoni fondamentali da fondo campo, Bautista è giunto alla ribalta non più giovanissimo, proprio perchè come pura tecnica non si distaccava molto da tutti gli altri buoni professionisti del circuito. Inoltre, veniva oscurato dalla presenza di una scuola tennistica spagnola che negli anni precedenti ha sfornato un numero elevato di tennisti importanti, come Rafael Nadal, David Ferrer, Fernando Verdasco e Tommy Robredo.

Nel 2009 entra nel circuito e, nonostante le difficoltà iniziali, è nel 2014, a 26 anni, che Bautista-Agut si afferma ad ottimi livelli nel panorama del tennis internazionale.

In quell’anno, lo spagnolo raggiunge la sua prima semifinale in un torneo ATP 1000, a Madrid, e successivamente, vince anche i suoi primi titoli nel circuito, con i trionfi di ‘s-Hertogenbosch e Stoccarda.

Con queste vittorie, Bautista entra per la prima volta nei top 20, arrivando addirittura al numero 14, tutt’ora suo best ranking, con la finale persa a Mosca contro Marin Cilic.

Da questo momento in poi lo spagnolo diventa uno di quei giocatori da evitare per gli altri, perchè non ti concede assolutamente nulla e sei tu che devi andare a vincere la partita, cosa non sempre facile per la maggior parte dei tennisti.

Questa sua regolarità, oltre ad avergli permesso di rimanere sempre attorno ai primi venti tennisti mondiali, gli ha anche concesso la possibilità di ottenere vittorie importanti contropronostico.

Se non sei in giornata, spera di non prendere Bautista.

Dopo un 2015 abbastanza sterile, forse dovuto alla pressione di confermarsi per la prima volta ad alti livelli, nel 2016 lo spagnolo ottiene importantissimi risultati:

Due ottavi di finale in due Slam e quattro finali raggiunte, in particolare quella che può essere ritenuta la più importante della sua carriera, al Master 1000 di Shanghai.

Sfortunatamente, delle quattro finali raggiunte, quella in Cina sarà una delle due perse, anche se per importanza rimane comunque la sua settimana più bella.

Nel 2017 conferma brillantemente i suoi risultati, mettendo altri due trofei in bacheca e raggiungendo gli ottavi di finale in tre Slam consecutivi e, considerato quello raggiunto a New York nel 2014, completa il quadro di ottavi raggiunti in tutte e quattro prove dello Slam.

Il trofeo più importante della carriera, però, lo ha ottenuto proprio settimana scorsa, quando, partendo da testa di serie numero 3 del seeding dell’ATP 500 di Dubai e riuscendo a conquistare il torneo perdendo solo un set ed eliminando in finale il tennista francese Lucas Pouille.

Roberto Bautista ha messo in bacheca 8 tornei nel circuito maggiore e raggiunto il quarto turno almeno una volta in tutti i tornei del Grand Slam, tutto ciò con in contorno una finale di un Master 1000 raggiunta.

Risultati che sicuramente, anche vista l’età, non gli permetteranno comunque di entrare nella top 10, ma che nonostante ciò, per un tennista spesso sottovalutato anche dai bookmakers, possono ritenersi importanti e sorprendenti.

Un vecchio detto recita “Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo”. Roberto non si è arreso, e una sorta di “miracolo sportivo” è arrivato, ma chissà che invece la vittoria di Dubai non sia solo una rivincita, e che il “miracolo” debba ancora arrivare. Il vento inizia a girare dalla sua parte, ora Bautista deve solo cavalcarlo.

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