Tra la notte e la mattinata italiana si è svolto il Day one degli Australian Open 2018, durante il quale Rafa Nadal e gli altri big hanno conquistato l’accesso al turno successivo senza spendere troppe energie. Nonostante ciò, non sono mancate le sorprese sia in campo femminile che in campo maschile.
Andiamo ad analizzare la prima giornata del tabellone maschile.
Rafael Nadal scende in campo nella Rod Laver Arena contro il dominicano Estrella Burgos, giocatore non molto adatto al gioco su questa superficie, che non è riuscito ad entrare nemmeno in partita.
Il numero uno del mondo è sembrato lo stesso che avevamo lasciato vincitore agli Open degli Stati Uniti, anche se la prova non era comunque sufficiente a testare la sua condizione fisica e tecnica. L’incontro disputato oggi è sembrato più un’esibizione, con Nadal vincitore in un triplo 6-1.
Non la stesse sorte ha avuto il suo avversario in finale degli Us Open 2017, Kevin Anderson, che ha perso in cinque combattuti set il match contro la giovane mina vagante Kyle Edmund. La sfida tra i due è stata molto intensa, con un dominio della prima di servizio e dei vincenti (ben 35 sono stati gli Ace di Anderson).
La differenza l’ha fatta il cinismo di Edmund nei momenti importanti, soprattutto nel quinto e decisivo set quando era sotto di un break e ha poi rimontato. Il punteggio finale è stato di 6-7 6-3 3-6 6-3 6-4 per il britannico, che troverà al secondo turno l’uzbeko Istomin.
Molto buone sono state invece le prove di Kyrgios e Dimitrov, che hanno sconfitto in tre docili set rispettivamente Dutra Silva e Novak, mostrando un ottimo stato di forma e, per quanto riguarda il bad boy, anche un’inaspettata tranquillità.
Avanza al secondo turno anche un discreto Marin Cilic, apparso abbastanza in forma dopo gli infortuni di fine 2017. Il croato numero 6 del mondo ha eliminato in quattro set un ottimo Vasek Pospisil.
Il gigante è entrato in campo molto concentrato, lui che ha sempre faticato nei primi turni dei Grand Slam. Da sottolineare qualche problema sul diritto. Fortunatamente per l’economia del torneo, nel quarto set il canadese non ha saputo essere cinico nei momenti importanti, lasciando Cilic libero di prendere in mano il gioco nel tie-break del quarto parziale.
Le sorprese della giornata arrivano per tre teste di serie le cui sconfitte erano assolutamente impronosticabili: Jack Sock, John Isner e Lucas Pouille.
Jack Sock, testa di serie numero 8, ha evidenziato ancora una volta i suoi presunti problemi fisici perdendo nettamente contro il giapponese Sugita.
Nonostante la differenza netta di talento, Sugita era in un’ottima forma fisica ed era mentalmente preparato per il piano tattico da utilizzare.
L’aspetto che più rende quanto Sock abbia sofferto la partita è il numero di vincenti, che di solito è più alto rispetto agli avversari, mentre oggi è stato nettamente inferiore a quello del giapponese che a differenza dello statunitense non è proprio un giocatore d’attacco.
53 colpi vincenti e 14 Ace sono numeri che il tennista asiatico non ha mai prodotto in un match contro giocatori più forti di lui.
Per quanto riguarda le sconfitte di Isner e di Pouille, la sorpresa è stata solo relativa al risultato finale,poichè per quanto riguarda la partita, non c’è stato alcun momento in cui i due tennisti sembravano poter ribaltare l’incontro.
Ebden e Bemelmans, che hanno eliminato rispettivamente l’americano e il francese, hanno giocato un incontro solido approfittando degli errori dei propri avversari.
Il match più bello della giornata d’apertura degli AO 2018 è stato però quello tra Ferrer e Rublev.
Il redivivo spagnolo contro il giovane russo, il passato e il presente contro il futuro del tennis, in un match dal cardiopalma per gli spettatori.
Quello che probabilmente è stato un passaggio di consegne, si è concluso con la vittoria del russo in cinque set, con uno sconfitto Ferrer che ha comunque venduto cara la pelle.
Volendo analizzare le occasioni, Rublev avrebbe potuto chiudere benissimo la partita in tre set, dato che nei due parziali che ha perso aveva avuto il set point con il suo servizio.
In particolare, il momento più importante della partita è quello del quarto set, quando un Rublev in vantaggio due set a uno e 5-2, si vede annullare due match point e perde il parziale al tie-break.
Un grande Ferrer sembra in quel momento spostare l’inerzia del risultato sulle sue spalle, riuscendo anche a conquistare un break di vantaggio all’inizio del quinto.
Dopodichè viene fuori tutta la grinta e la forza di volontà del Next Gen, che dopo aver sprecato di tutto, aver gettato via racchette e punti fondamentali, recupera il senno ed enfatizza le difficoltà fisiche di un Ferrer stremato dalla sua precedente rimonta. Il match si conclude 7-5 6-7 6-2 6-7 6-2 in tre ore e cinquantaquattro minuti.
Questi gli altri risultati del tabellone maschile nel Day One:
- Y.Nishioka b. P.Kohlschreiber 6-3 2-6 6-0 1-6 6-2
- V.Troicky b. A.Bolt 6-7 4-6 6-2 6-3 6-4
- D.Schwartzman b. D.Lajovic 2-6 6-3 5-7 6-4 11-9
- G.Simon b. M.Copil 7-5 6-4 6-3
- J.Millman b. B.Coric 7-5 6-4 6-1
- P.Carreno b. J.Kubler 7-5 4-6 7-5 6-1
- D. Shapovalov b. S.Tsitsipas 6-1 6-3 7-6
- J.W. Tsonga b. K.King 6-4 6-4 6-1
L’appuntamento coi campi di Melbourne è a domani, con l’esordio di Roger Federer e di Alexander Zverev.
Buon tennis a tutti.
Leggi anche:
Australian Open 2018: il Tabellone maschile
Australian Open 2018: i favoriti del tabellone maschile