Nella giornata odierna di quarti di finale dell’Atp 1000 di Madrid, abbiamo assistito ad un vero miracolo che resterà nella storia di questo sport: dopo un anno esatto, dalla sconfitta proprio con Thiem a Roma, Rafael Nadal è stato sconfitto sulla terra battuta.
I cicli iniziano e finiscono, ma signori miei quest’oggi probabilmente nessuno si aspettava una probabile sconfitta del maiorchino, in particolare contro un Thiem che in quest’ultimo periodo era forse lontanissimo da quella versione che avevamo visto proprio a Roma lo scorso anno.
Dopo un inizio 2018 molto al di sotto delle aspettative, Thiem ha sfornato oggi la prestazione più bella degli ultimi due anni, contro un Nadal che veniva da un anno consecutivo di vittorie sul rosso, ma soprattutto da 50 set vinti consecutivamente su questa superficie, record storico con cui ha superato ogni limite in questo sport.
Il numero uno del mondo non è stato esattamente nella sua miglior giornata, poiché ha concesso molto dal punto di vista dei gratuiti, a fronte di un numero di vincenti al di sotto delle aspettative.
Imputare le colpe di questa sconfitta interamente a Rafa, sarebbe però diminuire incredibilmente il merito che ha l’austriaco, considerato l’anno scorso l’unica alternativa al dominio del campione di Manacor.
Rafa ha subito molto le accelerazioni di Thiem, che non ha mai staccato la spina e ha continuato a spingere punto dopo punto, non permettendo a Nadal di elaborare al meglio il suo gioco distruttivo.
LA SINTESI DEL MATCH
Che non sia lo stesso copione a cui abbiamo assistito qualche settimana fa a Montecarlo, ove Nadal aveva strapazzato l’austriaco col punteggio di 6-0 6-2, lo si capisce subito dai primi game. Nadal parte in salita annullando due palle break, mentre non riesce a rendersi pericoloso sul servizio di Dominic, che nel primo set e in generale nella partita ha percentuali incredibili sia con la prima che con la seconda di servizio.
Il set segue l’andamento dei servizi fino al 3-3, quando ci si aspettava che Nadal aumentasse la velocità e l’intensità del suo gioco per provare a costruirsi il break, e in realtà è Thiem a incidere con la sua velocità sul servizio dello spagnolo, conquistandosi il break e portandosi avanti nel primo parziale.
Il numero 5 del seeding non sembra soffrire di pressione, o almeno ciò accade fino a quando procuratosi il set point col suo servizio, sbaglia un diritto abbastanza semplice e rimette in corsa Nadal. Una volta sprecata la chance, Thiem commette un doppio fallo e spara fuori di metri un diritto semplice, regalando di fatto al suo avversario la chance di rientrare in corsa.
A questo punto, tutto il mondo del tennis si aspettava la furia del maiorchino dopo un intero set in difficoltà e, probabilmente quasi nessuno avrebbe dato una sola chance al giovane austriaco di vincere quel primo set che gli era sfuggito dalle mani.
Il numero 7 del mondo però non è come gli altri che Nadal ha affrontato in questi mesi di dominio sulla terra, il numero 7 continua a esprimere il suo gioco nonostante un momento psicologicamente drammatico gli fosse appena caduto alle spalle.
Questo coraggio, questa voglia di non lasciarsi spazzare via da Nadal, insieme a un paio di regali inaspettati dello spagnolo, permettono a Thiem di servire un’altra volta per il primo parziale. Questa volta il servizio lo assiste e dopo un’ora e qualche minuto, il record longevo di Nadal che aveva conquistato 50 set consecutivi sulla terra battuta, cade improvvisamente nel gelo della folla di Madrid, che mai si aspettava la perdita del primo set dopo che Nadal aveva recuperato.
Certamente è vero dire che i record sono fatti per essere stoppati, ma altrettanto certo è dire che era inaspettato, se si considera il gioco non esaltante che Thiem aveva espresso nel 2018.
Bando alle ciance, una volta fermata la striscia vincente, la partita è ancora lunga e la strada si mette in salita per il ragazzo di Manacor.
Nel secondo parziale praticamente viviamo un’analogia rispetto al primo, dato che Thiem non molla di un centimetro e riesce a fare il break nel terzo gioco, dopo ben 5 palle break. Rafa però non ha nessuna intenzione di mollare e inizia a impensierire il suo avversario sul proprio servizio, fallendo prima due palle break consecutive nel quarto gioco (annullate da Thiem magnificamente), per poi concretizzare un’occasione nel sesto gioco e riaprire il match.
Come nel primo set, una volta recuperato il parziale, ci si aspettava un Nadal furioso che avrebbe spazzato via il suo avversario, ma quest’ultimo riprende a martellare senza fare una piega. Un break fulminante lo riporta in vantaggio anche nel secondo set, 7-5 4-3 e servizio. Nadal ormai sembra non avere più la forza di riaprire la partita, essendosi fatto scappare il suo avversario non appena sembrava averlo ripreso. Thiem non deve nemmeno servire per il match, poiché riesce a 6-3 conquistando un altro servizio dello spagnolo.
Thiem ha giocato un match perfetto dal punto di vista della potenza, della tattica, smentendo tutte le palpabili voci che prevedevano un suo crollo durante il match, e continuando invece a esprimersi al meglio, non arretrando di un passo dalla riga di fondo. L’austriaco ha martellato Nadal sul suo diritto per poi cercare il vincente con ambo i colpi.
Una sorpresa che davvero nessuno degli addetti ai lavori e degli esperti poteva prevedere, ma una sorpresa che ci sta tutta considerando il livello di gioco del giovane, che si afferma come la vera alternativa a Rafa sulla terra battuta, dopo un periodo davvero terribile.
Questa potrebbe essere sicuramente la vittoria che gli ridà fiducia per il futuro, e soprattutto lo consacra come favorito di questo torneo.
Dominic ha certamente modificato il suo tipo di gioco visto nelle precedenti partite, si è avvicinato molto alla riga di fondo soprattutto in risposta e non ha mollato un attimo, dimostrando non solo coraggio con alcune scelte come il serve and volley, ma soprattutto dimostrando di essere un giocatore senza paura, non mollando dopo essere stato ripreso e scrivendo la storia di questo 2018, avendo battito colui che sembrava davvero imbattibile.
I numeri del match, in questo senso, sono esemplificativi:
1. Dominic chiude con 29 vincenti e 28 errori non forzati.
2. Nadal chiude con 12 vincenti e 29 errori non forzati.
3. L’austriaco conquista il 74% di punti sulla prima di servizio e il 43% con la seconda.
4. Lo spagnolo “solo” il 64% con la prima e uno spaventoso 34% con la seconda.
Domani Thiem affronterà Kevin Anderson, cercando di conquistare la sua seconda consecutiva finale in questo Atp 1000 di Madrid. Rafael Nadal cade insieme ai suoi record, dopo un anno di vittorie spaziali su questa superficie. Inoltre, da lunedì, tornerà numero due del mondo, cedendo il posto a Federer, anche se da settimana prossima a
Roma si potrà riprendere questo primato. La storia è stata scritta.
Che Thiem possa davvero considerarsi l’anti-Nadal sulla terra? Che Thiem possa confermarsi finalmente a livelli top?
Restate sintonizzati, buon tennis a tutti!
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