Analisi Sassuolo-Benevento 2-2: l’abbraccio coi tifosi e il primo punto in trasferta

“E qualcosa rimane, fra le pagine chiare e le pagine scure…”. Eh già, chi se non il maestro De Gregori, con l’incipit di “Rimmel”, uno dei suoi capolavori,  meglio poteva aiutarci ad iniziare quest’analisi post partita che oggi vogliamo stendere partendo da un episodio accaduto dopo il triplice fischio finale, che ha consegnato un 2-2 che per il Benevento significa primo punto in trasferta in Serie A.

Le parole, la poesia del cantautore romano, vanno senza ostacoli a ricollegarsi alla foto che vi proponiamo qui di seguito. Una foto che ai molti può sembrare banale, ma che non lo è affatto. Se a qualcuno ignaro ad oggi della classifica e dei risultati venisse riferita la situazione di quella squadra in foto, rimarrebbe piacevolmente sconvolto. Ma quella squadra si chiama Benevento e sopra di essa ci sono una parte dei suoi meravigliosi tifosi; e noi, non ci stupiamo.

Perché non è banalità. In Italia scene così non si vedono. In quella foto è dipinto tutto ciò che in modo assolutamente rilevante rimane fra quelle pagine chiare e scure del campo di questa Serie A. Rimane la passione di un popolo, di persone che hanno lottato e girato stadi non all’altezza. Rimane la voglia di essere accanto a quei colori, la totale mancanza di paura nell’affrontare una retrocessione, che andrà a spezzare un sogno giunto magari troppo presto, ma a cui non si poteva rinunciare.

Perché principalmente del Benevento in Serie A rimarrà la tenacia e l’amore della sua gente, di quella che non ha mai smesso di crederci quando ancora era lecito farlo e che una volta fatto i conti con la realtà non ha mollato, ma ha continuato ad essere accanto a quei colori di una vita per gridare sul palcoscenico più importante di Italia il nome di Benevento, farlo conoscere nelle piazze più importanti.

E ieri una delle dimostrazioni più belle con il “che vinca o che perda” che ha unito i 400 di Reggio Emilia con la squadra, recatasi sotto il settore per partecipare, come doveroso, nel rispetto a quel canto d’amore rivolto alla maglia che portano indosso e per cui sono stati sempre sostenuti.

Un atteggiamento che negli ultimi tempi i ragazzi di De Zerbi stanno provando ad onorare il più possibile. Una conclusione davvero bella e che i giallorossi hanno meritato di assaporare dopo una partita ancora una volta giocata bene dal Benevento. E forse, trasferendoci al campo, qualche altra cosa che rimane di questa serie A ci può essere.

Il Benevento, come detto, sta interpretando al meglio queste ultime partite nella massima serie, con assoluta dignità. D’altronde, è quello che da qualche mese si chiedeva. Ma la dignità il Benevento la sta conquistando attraverso gioco e vera voglia di dimostrare di essere, fino alla fine, una squadra di Serie A.

Merito di un gruppo, che seppur nelle sue varie difficoltà e non nella sua totalità, si è saputo giorno per giorno unire sempre di più. Merito di un allenatore che in una situazione disastrosa è riuscito a ricavare qualcosa di buono e che ha dato una qualità di manovra che poco si addice ad una squadra ultima in classifica. Caratteristiche venute fuori troppo tardi, ma con la rivoluzione a Gennaio e la situazione del girone di andata, che siano venute fuori adesso è anche normale e forse già un miracolo.

Al Mapei Stadium è 2-2. Primo punto in trasferta degli stregoni, che sfatano anche quest’utimo tabù cancellando lo 0. Punto che poteva essere tranquillamente accompagnato da altri due. Tanta mole di gioco non sfruttata a dovere e solite amnesie difensive fanno da contorno a un pareggio che forse sta anche stretto agli stregoni.

Sempre in partita e in controllo, padronanza del pallone e buona organizzazione offensiva. Il Benevento fa la sua partita e prima della mezz’ora trova il meritato vantaggio con Diabatè che con un morbido tocco sotto infila Consigli, dopo lo splendido tacco filtrante di Djuricic. I due sono i principali protagonisti della “rinascita” Benevento.

Il primo è alla terza doppietta in 10 giorni, 7 gol in 6 presenze, ruolino migliore assoluto in Europa. Il secondo, reduce dall’ennesima prestazione “funambolica”.  Disegna calcio il balcanico, si destreggia fra gli avversari con una scioltezza e sfrontatezza da giocatore di assoluto livello. In questo periodo è un piacere per gli occhi vederlo giocare. È il vero valore aggiunto di questa squadra e farne a meno risulta impossibile.

Note liete e note amare nel pomeriggio emiliano, perché purtroppo la fase difensiva dei giallorossi lascia ancora molto a desiderare. Il Sassuolo fa male in due occasioni; la prima con un taglio alle spalle della linea difensiva che permette a Babacar di arrivare in area, alzare la testa e con tutta calma di servire l’assist a Politano che indisturbato pareggia i conti. La seconda, con una palla persa banalmente dal Benevento a centrocampo che si tramuta in contropiede neroverde. Sempre Politano imbeccato nel vuoto della difesa sannita che con un morbido scavetto supera Puggioni.

Il Benevento però non si scompone, tesse gioco, e con pazienza arriva al meritato pareggio con un’azione esercitata sull’asse Sandro-Cataldi-Diabatè.

Il Benevento a questo punto vuole vincerla; Brignola ha la palla del match point sulla testa ma clamorosamente spedisce alto. Il Benevento si scopre e si mostra ancora una volta vulnerabile alle accelerazioni in contropiede del Sassuolo, che però non riesce a beffare come all’andata la squadra campana.

Va bene così, Benevento.

Leggi anche:

Le splendide parole di Luca Marchegiani sui tifosi beneventani

Le dichiarazioni di De Zerbi post Sassuolo-Benevento 2-2

Le dichiarazioni di Djimsiti post Sassuolo-Benevento 2-2