ANALISI CROTONE-VERONA – Una prestazione convincente. Contro un avversario anch’esso candidato alla promozione diretta, il Verona di Fabio Grosso ha finalmente vinto e convinto. La trasferta di Crotone ha regalato una grande gioia al popolo gialloblu, il quale da molto tempo non vedeva una prestazione di spessore come quella di sabato.
Il Verona sceso in campo con il Crotone ha dimostrato forza, qualità, compattezza e capacità di saper soffrire. Magari troppo lezioso in alcune circostanze, ma determinato a portare a casa un risultato che va oltre i semplici 3 punti. La vittoria in terra calabrese dimostra a tutti (ma forse più agli scaligeri stessi) che questa è una squadra forte, con qualità in ogni reparto e ricambi all’altezza. Basti pensare che a Crotone mancavano sia Di Carmine che Pazzini, ma non se n’è accorto nessuno.
Una difesa solida che ha retto alle sfuriate offensive dei rossoblu nel primo tempo e ha resisto all’assalto finale, un centrocampo di qualità e quantità ben diretto da Colombatto, Dawidowicz ed Henderson; un reparto offensivo che ha visto un Matos praticamente imprendibile, un Laribi sempre più al centro di questo nuovo Verona, e il giovane Tupta, che con freschezza, forza e qualità, ha messo in crisi la retroguardia pitagorica per tutto l’arco della partita.
Ma ora non c’è momento più sbagliato per adagiarsi sugli allori. Domani al Bentegodi arriverà lo Spezia che ha appena sconfitto l’ex capolista Cittadella. Avversario ostico, complicato, che ai tifosi veronesi rievoca sempre brutti ricordi.
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