Anthony Seric, ex difensore gialloblu dal 1999 al 2002, è tornato a parlare del “suo” Hellas in un intervista al quotidiano veronese L’Arena: “Il cuore è rimasto a Verona. La retrocessione? Il campionato più inspiegabile della mia carriera, il mio rammarico più grande anche a distanza di così tanti anni“.
Seric parla anche dell’attuale situazione degli uomini di Pecchia: “L’Hellas di oggi? Ho assistito a qualche allenamento e l’impressione è stata buona. I giocatori danno il duecentomila per cento. Pecchia è carico, gli altri lo seguono. Alla squadra non puoi dir nulla, chiaro che però non puoi sperare di giocartela alla pari con le grandi del campionato. Al Verona darei Messi per quanto l’Hellas mi è rimasto dentro. Ma io sono convinto che anche senza Messi questo gruppo potrà lottare fino alla fine. Nonostante certi limiti della rosa“.
Lunedì il Verona affronterà la Lazio, squadra in difficoltà ma dal tasso tecnico superiore: “La Lazio è in crisi perché ha cominciato troppo forte, quest’estate tutti dicevano che la Roma sarebbe finita nettamente avanti e invece non è stato finora proprio così. Mancheranno anche i risultati, ma la Lazio è stata sfortunata pure contro la Steaua. E dalla loro parte hanno un ottimo giocatore come Milinkovic-Savic, uno che può diventare davvero un grandissimo. Ma non c’è solo lui“.
Battute conclusive sulla corsa salvezza. Per Seric il discorso permanenza in Serie A è ancora alla portata dei gialloblu: “La corsa salvezza? Le altre sono tutte lì, tutte in pochi punti a parte il Benevento. Tutti hanno trascurato la prestazione del Verona con la Fiorentina, ma è sbagliato. Quella partita può diventare invece una delle chiavi del campionato, basta davvero vincerne un’altra per rimescolare le carte. Per mettere pressione anche alla Spal e al Crotone, per rimettere di nuovo tutto in gioco, per ripartire daccapo tutti sullo stesso piano. Cinque punti non sono niente a questo punto della stagione”.
E poi aggiunge: “Adesso conta muovere la classifica, ma è importante anche prevedere in quali condizioni le varie squadre arriveranno negli ultimi due mesi. E sono curioso di capire anche come le altre reagiranno alla pressione. Ho visto la Spal col Milan e non mi ha certo fatto impazzire, molto meglio il Crotone. Ma il Verona, credetemi, non è da meno“.
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