A pochi giorni da Verona-Spal, un grande doppio ex torna a parlare ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Mauro Gibellini, ex giocatore di Spal e Verona, ed ex Direttore Sportivo dei gialloblu, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla partita di domenica, facendo un primo bilancio sulla stagione delle due compagini: “Per l’Hellas le speranze di salvezza sono diventate davvero minime. Se la Spal vincesse a Verona farebbe invece un passo decisivo verso l’obiettivo che insegue. Ad inizio campionato era evidente che sarebbe stata dura per delle neopromosse, ma, detto con sincerità, ritenevo che la Spal potesse essere, a questo punto del torneo, più tranquilla. Il Verona? Deve cercare di chiudere con dignità, perché con le trasferte contro Milan e Juventus non si può pensare a una rimonta che avrebbe dell’incredibile, a meno che le altre non si piantino, ipotesi che mi pare complicata“.
Ora, secondo Gibellini, bisogna iniziare già a guardare alla prossima stagione: “Meglio guardare al futuro. Serve ricostruire, però c’è da considerare che i conti dell’Hellas sono stati sanati con un’abbondante cura di snellimento delle uscite. La gestione è equilibrata. Se sarà retrocessione, il paracadute farà da supporto economico. Tutto questo è un vantaggio, in prospettiva, ma adesso c’è bisogno di investire, sia pure in maniera oculata. La presidenza Setti? Sono state fatte consistenti spese nelle prime stagioni: dopo qualcosa è cambiato, il Verona è andato in B nel 2016, l’azienda andava rimessa in sesto. Un caso analogo l’ho vissuto da Direttore Sportivo dell’Hellas quando arrivai, nel 2003, e il patron era Pastorello. La bussola del bilancio non va mai persa. Errori commessi? Occorreva che perlomeno qualche strumento in più venisse assicurato per aumentare la competitività della squadra. In B il Verona è stato subito promosso, la base era buona, sono stati effettuati inserimenti idonei. In A occorre fare un salto di qualità e non è avvenuto. Adesso, dunque, sarebbe opportuno ricollocare al centro del progetto il risultato sportivo“.
Conclude Gibellini: “Che allenatore serve al Verona? Mi sembra che a Setti piaccia il profilo di un emergente, ma è anche vero che l’esperienza di uno abituato a vincere è un fattore fondamentale. E cruciale, allora, sarà che tra il prossimo Direttore Sportivo e il Presidente ci sia condivisione sotto ogni punta di vista. L’Hellas a Verona è una religione, per molti è un modo di essere. Una squadra del popolo, carica di senso di appartenenza. Piazze come quelle dell’Hellas e della Spal dovrebbero rimanere sempre in Serie A“.
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