Semifinale Roma-Liverpool: il ritorno di Salah e il gioco di Klopp

L’urna di Nyon ha posto la Roma di fronte al Liverpool, con gara d’andata in Inghilterra e ritorno all’Olimpico: considerando che siamo alle semifinali di Champions League, il miglio scenario possibile per i giallorossi.

Una riedizione della maledetta finale del 30 maggio 1984 che fece piangere la Capitale. Questo, tuttavia, non è l’unico incrocio che il destino offre in questa sfida. I giallorossi affronteranno infatti quel Salah partito in estate da Trigoria e che sta vivendo con i Reds la migliore stagione della sua vita, come testimoniano i 36 goal e 13 assist realizzati in 44 partite, tanto da spingere i tabloid d’oltremanica a parlare di possibile Pallone d’Oro.

Si preannuncia una contesa aperta e votata al gioco offensivo. Un dato interessante da analizzare è quello relativo alla partite in casa delle due compagini: entrambe non hanno mai subito una sconfitta nei rispettivi stadi, con l’undici capitolino che ha sempre mantenuto la rete inviolata e gli inglesi che hanno subito appena due goal.

Come si può superare il turno? Sarà necessario essere molto accorti in fase difensiva, riducendo al minimo le distanze fra i reparti, cercando di pressare alti ma stando attenti alle possibili ripartenze del micidiale tridente d’attacco Salah-Firmino-Mané, che può essere davvero micidiale, come accaduto contro il Manchester City nei quarti di finale.

Di Francesco e i suoi uomini dovranno riproporre una gara a ritmi altissimi, fatta di intensità, coralità e cinismo sotto porta, proprio come successo nell’entusiasmante rimonta contro il Barcellona. Il gioco di Klopp è spesso spregiudicato e lascia i difensori a numerosi uno contro uno, ma può allo stesso tempo contare su grandi interpreti del ruolo come Van Dijk.

La partita si deciderà probabilmente su questi duelli e con uno Dzeko in questa condizione di forma, la Roma può davvero sognare.

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