Pare quasi inutile sottolineare come e quanto la tecnologia sia diventata così pervasiva da entrare all’interno di tutte le attività umane. Compreso… il pallone da calcio! Questa applicazione, conosciuta come Goal-line technology (GLT), sta profondamente cambiando il modo di giocare lo sport più amato al mondo: E pur non essendo perfetta, vi si avvicina molto.
Che cos’è la GLT?
Una volta, la GLT era sperimentale, ma una volta ottenuta l’approvazione da parte dell’International Football Association Board (IFAB) nel 2012, il suo uso nelle competizioni sportive in tutto il mondo è aumentato significativamente. Da allora, i terreni di gioco si sono dotati di impianti GLT, più o meno raddoppiando ogni anno, e giungendo alla situazione attuale dove i maggiori impianti si avvalgono di questa tecnologia.
Il primo utilizzo in una partita ufficiale risale alla FIFA Club World Cup Japan 2012, e il suo primo utilizzo “famoso” è del 2014, quando la Goal-Line Technology ha valutato la validità di un gol quando il giocatore della Francia Karim Benzema ha forzato un autogol contro l’Honduras alla Coppa del Mondo FIFA Brasile 2014.
Attualmente la FIFA ha installato 109 sistemi nei maggiori campionati in Europa, incluso il campionato di Serie A in Italia, i cui risultati grazie all’adozione di questo dispositivo sono diventati più sicuri, e quindi, questa innovazione toglie un margine di aleatorietà dalle scommesse online sui risultati, che altrimenti potrebbero essere influenzati da errori umani, e quindi protegge non solo i club da risultati avversi, ma anche i giocatori che scommetto sui risultati delle partite.
Come funziona la GLT?
Ci sono due sistemi approvati dalla FIFA: il sistema HawkEye, che equipaggia 106 campi, e il sistema GoalControl, che equipaggia gli altri 3. In Italia, dal Campionato 2015-2016 si adotta il primo sistema. Sostanzialmente, si tratta di una serie di 7 telecamere per ogni porta che monitorano i pali e la traversa, e controllano con la gestione di una AI l’ingresso del pallone oltre all’interno della porta. Se questo accade, il sistema trasmette un impulso a uno speciale device che viene indossato dall’arbitro e un segnale sonoro nel suo auricolare.
Il sistema è preciso, con uno scarto di mezzo centimetro; è altamente affidabile; e ha una risposta estremamente rapida – pochi centesimi di secondo. Se il pallone si trova in zona di goal e viene rilevato da almeno due delle sette telecamere, il sistema conferma la rete, anche se la decisione finale dipende esclusivamente dall’arbitro.
La GLT è un sistema perfetto?
La risposta è ovviamente no, e qualche caso ha dimostrato che anche i sistemi più sofisticati sbagliano, cosa che ha rallentato l’adozione della tecnologia GLT da parte di alcune Federazioni, che l’hanno adottata solo dopo diverso tempo. Per esempio, in una delle oltre 9.000 partite in cui HawkEye ha funzionato egregiamente, ce n’è stata una nel 2020, Aston Villa – Sheffield United, in cui il sistema non è riuscito a vedere che il pallone aveva attraversato la porta, ma non risultava dalle riprese delle telecamere, ostruite da una mischia di giocatori.
Lo stesso è accaduto qualche anno prima in Italia e in Francia, dove la Lega qualche anno fa ha sospeso l’utilizzo della GLT – in Francia fornita da GoalControl – per due errori praticamente consecutivi.
Meno errori e più trasparenza
Il progresso sta facendo molto, anche nello sport, per diminuire l’effetto aleatorio dell’errore: e tutte le iniziative prese dalle organizzazioni che regolano il gioco del calcio – che noi di Ysport amiamo più di ogni cosa – vanno in questa direzione.
Dai tre arbitri siamo passati ai quattro, abbiamo introdotto il VAR, e mille altri sistemi, proprio per questo, e nonostante tutto, forse per fortuna, continuiamo ad avere un margine di elasticità che dipende dalla valutazione umana. In sintesi, possiamo dire che sicuramente il sistema non è perfetto, ma sbaglia molto meno dell’occhio più attento.
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