Il gioiellino della Fiorentina Federico Chiesa è stato convocato per il nuovo corso della Nazionale, attualmente “traghettata” da Luigi Di Biagio, dopo il disastro della mancata qualificazione al Mondiale che inizierà tra meno di tre mesi in Russia.
Chiesa ha parlato in conferenza stampa, ricordando l’amico Davide Astori, compagno di squadra alla Fiorentina e scomparso due settimane fa: “Non ci sono parole per descrivere quello che è successo, una tragedia immensa, improvvisa, che ha colpito terribilmente lo spogliatoio. Astori era un compagno eccezionale, presente. Era il mio capitano. Mi ha aiutato tantissimo, con l’esempio e i consigli giusti al momento giusto. Mi manca tanto. Devo reagire per lui, dare tutto anche in questa nuova esperienza, lui avrebbe voluto così“.
Federico non è l’unico membro della famiglia Chiesa ad aver vestito la maglia azzurra. Il padre Enrico, attaccante tra le altre di Parma, Fiorentina e Sampdoria, ha collezionato 17 presenze in Nazionale, mettendo a segno 7 reti. Chiesa junior, però, non si sente un predestinato: “Penso solo a lavorare duro, è sul campo che ti costruisci un futuro importante. Ho la fortuna di avere genitori presenti, che mi danno i consigli giusti. Avere un padre calciatore non è mai stato un peso, ma un fattore fondamentale“.
Conclude Chiesa: “In Nazionale ritrovo mister Di Biagio che mi ha fatto esordire in Under 21, e con lui sono andato all’Europeo di categoria. Oltre a lui, sono stati importanti anche Paulo Sousa, grazie al quale ho imparato parecchio a livello tattico, e Pioli, che mi ha insegnato a gestire al meglio le due fasi, senza inutili sprechi di energie. Rifondazione post fallimento Mondiale? Non la vivo con agitazione. È stato triste vedere le gare con la Svezia, le ho vissute da tifoso vero, in ogni modo oggi non c’è paura, niente pressioni, solo l’orgoglio di essere nel gruppo che aprirà un nuovo ciclo. Darò il massimo, sempre“.