In un’intervista rilasciata a calcionews24.com, l’ex allenatore dell’Hellas Verona Andrea Mandorlini ha parlato di lotta scudetto, delle trattative non andate in porto per le panchine di Sassuolo e Spezia, e soprattutto del suo Verona: “Ricordi bellissimi, ogni volta che penso a quella città mi emoziono: ho vissuto cinque anni meravigliosi e sono convinto che possano salvarsi anche quest’anno. Pecchia sta facendo un campionato in linea con le aspettative“.
Il tecnico di Ravenna, però, è rammaricato dall’assenza di Luca Toni dalla società gialloblu: “Mi dispiace non vedere in società una figura come Luca Toni. Hanno fatto delle scelte che non condivido, ma sono convinto che uno come lui avrebbe potuto iniziare una nuova carriera sul solco di quella di Pavel Nedved alla Juve. E’ una grande occasione sprecata“.
Battutte conclusive su due suoi ex giocatori, che stanno vivendo momenti opposti: “Jorginho? Sono contentissimo, ma per niente stupito. Lui è un campione, già ai tempi di Verona ritenevo potesse essere l’erede di Pirlo in Nazionale, ma mi presero per matto. E invece ora sto avendo ragione. Con Benitez non giocava perché lo impiegava in un centrocampo a due, ma ora con Sarri sta facendo vedere tutte le sue immense qualità”.
L’involuzione di Iturbe, invece, ha lasciato perplesso Mandorlini: “Questo è davvero un mistero. Non mi spiego la parabola discendente di Manuel perché è un giocatore che ha tutto: tecnica, velocità, serietà dentro e fuori dal campo e anche tanta personalità. L’esperienza di Roma lo ha cambiato, probabilmente anche lui ha qualche colpa. Ora si deve fare delle domande e dare delle risposte: è ancora giovane e ha tutto il tempo per tornare nel grande calcio“.
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