Dopo tanto girovagare i fratelli Franco e Bruno Zuculini si sono ritrovati a Verona. 27 anni Franco, 24 Bruno, hanno però ambizioni diverse per il futuro: Franco coltiva diverse passioni tra cui la pittura e la musica, mentre Bruno non riesce a stare senza il pallone e si vede già su una panchina una volta appesi gli scarpini al chiodo. Ecco la loro loro intervista a La Gazzetta dello Sport.
“Avevamo girato tanto. Poi un giorno Franco mi ha chiamato e mi ha parlato del Verona. Ero felice, anche perché non ci vedevamo da tre anni. Siamo molto diversi, io non riuscirei a stare fermo a lungo per imparare a suonare, o a dipingere – ha raccontato Bruno – La pittura è l’altra mia grande passione – spiega Franco – Dipingo a olio su tela ma anche con altre tecniche. Prima ero cattolico come i miei genitori, adesso mi sento più vicino alle idee di Spinoza per il quale Dio è la Natura. E mi godo Verona: per questo ho scelto di vivere in centro“.
Entrambi i fratelli Zuculini sono innamorati della città di Verona, come racconta Bruno: “Siamo stati all’Arena, una grande emozione. Bella la città, buonissimo il cibo e Caceres ci ha fatto scoprire anche il vino: lui è un intenditore“. “Io continuerò a vivere in Italia e se non riuscirò a fare il musicista, proverò a diventare un imprenditore, magari in campo immobiliare. Bruno invece farà l’allenatore perché è appassionato” dice Franco. Il sogno di diventare allenatore Bruno la ha preso da Guardiola, allenatore che il centrocampista argentino del Verona ha avuto al Manchester City: “Ho imparato molto da Guardiola. Quando ho fatto il ritiro con lui, il suo atteggiamento era esemplare”
“A proposito di grandi personaggi – ricorda Franco – nel ritiro dell’Argentina la sera Maradona passava tutte le camere a scherzare e a confrontarci. Il paragone tra lui e Messi non si può fare perché hanno giocato in epoche diverse“. Ora però quello che conta è l’Hellas: “Dobbiamo salvarci. Ce la faremo perché nessuno lavora quanto noi. Abbiamo un ottimo staff e stiamo crescendo” dice Franco. “Il pubblico è fantastico, in casa e trasferta. Il Bentegodi somiglia al Cilindro, lo stadio del Racing: pensa se anche lo stadio di Verona non avesse la pista…” conclude Bruno.
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