Ciclismo su Pista, chi sono Ganna, Consonni, Lamon, Milan: Età e Provenienza

Filippo Ganna è nato a Verbania il 25 luglio del 1996. Altezza 193 centimetri per 86kg di peso, fa parte del Team INEOS.

In bicicletta è salito per la prima volta giovanissimo quando suo padre Marco, in gara a Los Angeles 1984 nella canoa, decise di organizzare una gara di ciclocross vicino casa. Da allora non l’ha più lasciata alternando pista e strada. Nel 2016 a Londra ha stupito il mondo intero quando, diciannovenne, si è preso il titolo mondiale nell’inseguimento individuale nella gara “dei grandi”. Poi, si è ripetuto nel 2018, 2019 e 2020, facendo stabilmente parte anche del quartetto a squadre.

Filippo è un atleta completo e nella sua ancora giovane carriera si è già fatto valere anche sulla strada. Nel 2019 si è preso il bronzo nella cronometro dei campionati mondiali, guadagnando anche la qualificazione per la gara olimpica, l’anno dopo l’oro iridato, anche se lui sogna le grandi classiche del Nord, su tutte la Parigi-Roubaix, già vinta tra gli under 23. Torna per la seconda volta ai Giochi. A Rio arrivò all’ultimo momento in seguito al ripescaggio del quartetto azzurro per l’inseguimento a squadre.

Sul suo profilo Instagram è seguito da ben 193mila followers.

Il ciclismo è il suo paradigma irrinunciabile, una passione nata quando aveva 6 anni. Ha scoperto la pista in un palazzetto di Brembate, grazie a un amico di famiglia, poi ha fatto germogliare il frutto di quella scintilla coltivando un talento immenso. Diploma da ragioniere, papà falegname, mamma casalinga e la sorella Chiara che ama le due ruote, proprio come lui. È partito da Bergamo, ha conquistato il mondo passando per gli Emirati Arabi. Con umiltà e spirito di sacrificio. Pista o strada, invertendo i fattori il risultato non cambia: sa sempre lasciare il segno. Ha un’àncora tatuata sul braccio, quella con cui vuole ‘agganciare’ i prossimi traguardi e – dopo la partecipazione a Rio – inseguire un altro sogno a cinque cerchi.

Sul suo profilo Instagram conta circa 15mila followers.

La passione per la pista gli è stata trasmessa da due grandi interpreti della disciplina, Cipriano Chemello e Attilio Benfatto, che è stato anche il suo primo maestro, insieme ai fratelli Sandro e Marino Bettuolo. La favola di Francesco nasce all’UC Mirano, società nella quale ha militato fin dalla categoria giovanissimi – ottenendo molti titoli italiani su pista – ma ha saputo scalare le vette mondiali a suon di successi, podi e record indimenticabili con il quartetto delle meraviglie e, individualmente, nel Madison (medaglia di bronzo europea nel 2020). Dopo il sesto posto di Rio 2016 è pronto a varcare confini inesplorati con i suoi compagni di squadra per vivere da protagonista un’altra esperienza olimpica.

Da bambino andava a vedere le corse del papà Flavio che gli ha trasmesso l’amore per la bicicletta. Friulano di Buja come Alessandro De Marchi, ha esordito sulle due ruote a 4 anni, poi dopo alcune esperienze nel nuoto, nel karate e nel judo si è concentrato sullo sport di famiglia (anche il fratello minore Matteo è un ciclista). Nel 2020, a Berlino, da riserva si è ritrovato catapultato sul trenino azzurro che ha vinto la medaglia di bronzo iridata e siglato il nuovo primato italiano dell’inseguimento a squadre. A Tokyo cercherà di proseguire la sua corsa, in prima classe, verso il traguardo a cinque cerchi.