Si è concluso con un nulla di fatto il secondo atto del processo per il presunto caso di “combine” tra Catanzaro e Avellino, partita disputata il 5 maggio 2013 e che consentì agli irpini di conquistare matematicamente la promozione in Serie B. Il primo grado di giudizio aveva visto concretizzarsi l’assoluzione da parte del Tribunale Federale Nazionale in merito a tutti i tesserati delle due società coinvolte.
La Procura Federale aveva chiesto in primo grado la retrocessione all’ultimo posto nel campionato in corso e tre punti di penalizzazione nel prossimo a carico dei due club, e inibizioni di varia durata per i sette soggetti secondo l’accusa responsabili del tentativo di combine.
Ma anche questo atto del processo si è concluso con un nulla di fatto dato che è stato disposto il rinvio per consentire di depositare, presso la Corte Federale d’Appello, l’esito del procedimento che ha visto Francesco Cozza condannato a nove mesi di squalifica dalla Commissione Disciplinare del Settore Tecnico lo scorso 31 gennaio per aver percepito in nero la buonuscita della rescissione consensuale con il Catanzaro.
Il rinvio è stato fissato per l’11 aprile, quindi a otto giornate dalla fine del campionato di Serie B 2017-18.
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