Caso Albertazzi-Verona, il Collegio Arbitrale condanna l’Hellas

Dopo oltre 5 mesi la querelle tra Michelangelo Albertazzi e il Verona ha una conclusione. A spuntarla è il difensore bolognese classe ’91 che, lo scorso 30 dicembre, ha ottenuto dal collegio arbitrale la risoluzione del contratto che lo legava all’Hellas Verona e la cospicua buonuscita di 144.000 euro, oltre ad altri 40.000 circa di spese legali.

Ad incriminare il Verona, come riportato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, sarebbe stata una frase  del Direttore Sportivo Filippo Fusco dello scorso 6 ottobre in una conversazione tra Albertazzi e lo stesso DS: “Per noi sei fuori. Gli allenamenti li gestiamo noi, non partecipi ai ritiri, non partecipi alle riunioni tecniche, alle colazioni, ai pranzi, noi siamo qua, vedi quello che vuoi fare, questa è la storia“.

Il Verona era già stato condannato a reintegrare il difensore a pieno titolo nella rosa della prima squadra da un primo lodo del Collegio Arbitrale dello scorso settembre, ma questa decisione non aveva mai avuto attuazione dato che il ragazzo era costretto ad allenarsi a parte con un preparatore atletico, in uno spogliatoio riservato.

Albertazzi ha ottenuto quello che voleva, il Verona no. Per di più questa sentenza, arrivata in una fase delicatissima della stagione, altro non farà che inasprire ancor di più gli animi tra tifoseria e dirigenza, in un momento dove tutti dovrebbero remare dalla stessa parte. Ma chi è causa del suo male pianga se stesso.

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