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Benevento-Atalanta: e se sarà sudata, onori la città

E se sarà sudata, onori la città, difendi i miei colori la mia mentalità… Provaci ancora strega.  A 6 gare dal termine, una squadra a 14 punti di distanza dalla salvezza è difficile che trovi motivazioni per assecondare questo imperativo? Non è detto, non il Benevento. Se è vero che la motivazione principale, la salvezza, è ormai da mettere da parte per ovvie ragioni matematiche, altri fattori devono spingere la strega, come sta avvenendo già nell’ultimo periodo d’altra parte, a provare una nuova “impresa” nel turno infrasettimanale valevole per la 33^ giornata di serie A che la vedrà scontrarsi domani alle ore 18 al Ciro Vigorito contro l’Atalanta.

Accorciare le distanze in classifica, provare a raggiungere quanto prima la soglia dei 18 punti (record negativo del Pescara registrato l’anno scorso), rimandare l’eventuale retrocessione matematica, che servirà anche a poco, ma psicologicamente più tardi arriva meglio è (ipotesi che potrebbe verificarsi in caso di sconfitta dei giallorossi e vittoria della Spal), dimostrare ancora una volta di mettere in difficoltà chiunque e aspetto più fondamentale di tutti, regalare gioia e soddisfazione alla tifoseria giallorossa per la quale dovrebbero “coniare” nuovi aggettivi.

Quello analizzato per ultimo, non per essere tale ma per evidenziarlo ,come se fosse  una sorta di dulcis in fundo , deve rimanere in cima alla tabella fino a Chievo-Benevento del 20 Maggio e anche se in termini di punti o di statistiche è la cosa meno concreta, la passione e i sentimenti in questo momento sono le caratteristiche più tangibili e importanti. Ripagare sforzi e domeniche amare, lo zucchero più dolce per accompagnare questa retrocessione.

E le altre motivazioni? Sono per vedere il bicchiere mezzo pieno? Per vedere luce dove fuori è buio? Forse si, forse no. O meglio, sono sensazioni che variano da persona a persona. Dal più anacronistico e freddo che ritiene quegli obiettivi dei semplici traguardi fittizi e che raggiungerli o no non suscita la benché minima rilevanza, a chi per amor di quei colori (colui che tutto muove, calcisticamente parlando) a interesse e vuole che la Strega venga ricordata con la massima dignità.

Noi apparteniamo alla seconda categoria, e ci auguriamo che la strada imboccata contro il Verona per quella dignità possiamo portarla a termine. E per raggiungere l’epitaffio, occorre attraversare quegli obiettivi intermedi sopracitati.

Ecco quindi dimostrato, come anche la partita con l’Atalanta e conseguentemente anche le altre cinque rimanenti, possono assumere dei contorni interessanti. Non passi inosservato anche il blasone dell’avversario di domani. Stima e rispetto che la squadra di Gasperini è riuscita a costruirsi fin dall’anno scorso chiudendo il campionato al quarto posto (quest’anno vorrebbe dire Champions League) e che quest’anno è nuovamente ai margini della zona Europa dopo aver disputato un Europa League meravigliosa, uscendo ai sedicesimi per mano di un molto più quotato Borussia Dortmund, ma assolutamente immeritatamente.

Sicuramente quindi, c’è la volontà da parte della truppa di De Zerbi di misurarsi con una squadra che oltre ai risultati può fare da guida per quanto riguarda qualità di gioco e intensità. Benevento però, che ormai sembra aver acquisito quella consapevolezza di potersela giocare con tutti e avendo dalla sua il fattore Vigorito, potrebbe disputare un’altra gara di livello.

Benevento, per te, per la tua gente, provaci ancora.

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