Australian Open 2018: I segreti del ritorno al Top della Kerber

Dopo un 2017 assolutamente da dimenticare, Angelique Kerber sembra essere tornata ai livelli del 2016, anno in cui ha conquistato due tornei del Grand Slam e una finale a Wimbledon.

Quali sono i segreti dietro al grande ritorno inaspettato della tedesca? Dopo un anno di risultati orribili, come ha fatto a tornare più forte di prima?

Innanzitutto andiamo ad analizzare come, a fronte dei numerosi titoli e del raggiungimento della prima posizione mondiale nel 2016, nell’anno successivo Angelique abbia raggiunto una sola finale, tra l’altro persa, e sia finita per scivolare oltre la 15esima posizione mondiale.

Molti sono stati i motivi ipotizzati per il crollo di Kerber dagli esperti e dagli addetti ai lavori, ma gli unici veramente plausibili sono quelli riguardanti la sua incapacità di gestire la pressione da numero uno del mondo, quella di affrontare ogni torneo da favorita e probabilmente di dimostrare più di quanto non dovesse.

Un connubio di pressione e sfiducia che andava incrementandosi dopo le numerose sconfitte, ha tolto alla campionessa tedesca tutto quello per cui aveva lavorato, facendola passare come una cometa in un anno in cui è venuto a mancare il dominio di Serena Williams.

Fortunatamente per Kerber, un anno dura sempre dodici mesi e quell’incubo materializzatosi l’anno scorso ha potuto raggiungere una fine.

Ma come poter mettere fine al buio più scuro dopo aver visto la luce divina?

Lavoro, lavoro e ancora lavoro.

Angelique Kerber ha trascorso l’off season in palestra e sui campi da tennis, cercando di recuperare la forma migliore e di ritrovare quelle sensazioni positive che sembravano ormai andate via per sempre.

Il duro lavoro della tedesca, soprattutto a livello fisico, è stato ben visibile già dalle sue prime uscite del 2018, dove Angelique aveva già dato l’impressione che qualcosa stava cambiando in meglio.

Dalla scelta di confrontarsi con le avversarie nel torneo d’esibizione australiano, l’Hopman Cup, a quella di partecipare al torneo di Brisbane, dove aveva raggiunto la finale nel 2016.

Un torneo giocato magnificamente dall’ex numero uno al mondo, che trionfa eliminando in finale la giocatrice di casa Barty, non dando mai la sensazione di poter perdere una singola partita.

Un ritorno a livelli che le competono o semplicemente una buona Kerber che ha trionfato in un torneo minore?

Per poter rispondere a questo quesito ovviamente si dovevano attendere questi Australian Open: in un periodo dove la regina Serena Williams non è in condizione per giocare e il circuito WTA è governato da una sostanziale anarchia, in cui nessuna delle tenniste riesce a prendere il sopravvento, Melbourne calza a pennello per le giocatrici in buona forma fisica, che vogliono ambire a qualcosa di importante.

Angelique dimostra fin da subito che la sua vittoria a Brisbane non era frutto di una settimana fortunata, bensì di una condizione davvero invidiabile.

Per attendere un test necessario alla verifica del suo ritorno anche “tennistico” oltre che fisico, non c’era miglior match che quello contro la russa Maria Sharapova, dove Kerber ha enfatizzato da un lato, le sue straordinarie qualità difensive, e dall’altro la capacità di trasformare molto velocemente il punto da situazione difensiva a offensiva.

Dopo la vittoria con la tigre siberiana, Kerber continua a essere concreta, eliminando nei quarti di finale l’americana Keys, con un punteggio davvero pesante, 6-1 6-2.

Ieri mattina, la tedesca è scesa in campo contro la numero uno del mondo, Simona Halep, probabilmente la giocatrice più ostica per Kerber e ancora alla ricerca del suo primo Grand Slam.

Il match è stato pazzesco, probabilmente uno dei migliori del tennis femminile negli ultimi anni.

Entrambe le giocatrici hanno dato il 110%, cercando di ottenere questa tanto attesa finale.

Alla fine a spuntarla è stata la giocatrice rumena, che dopo essersi vista rimontata più volte e aver annullato due match point, ha concluso con il punteggio di 6-3 4-6 9-7.

Angelique ha espresso probabilmente il suo miglior tennis, ma si è trovata di fronte un’avversaria che ha dato tutto e che le ha negato la sua seconda finale agli Australian Open.

Nonostante la sconfitta, la tedesca è tornata quella di un tempo e il gran tennis espresso in questo torneo potrebbe rappresentare l’input giusto per acquisire ancor più fiducia per il resto della stagione.

Riuscirà Kerber a tornare in vetta? O continuerà ad esserci un numero notevole di cambiamenti al vertice?

Per scoprirlo non ci resta che attendere il resto della stagione, ma nel frattempo il tennis continua con la finale del tabellone femminile degli Australian Open, che vedrà affrontarsi Simona Halep e Caroline Wozniacki.

Buon tennis a tutti.

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