ATP Rio de Janeiro: Cecchinato se la gioca, ma perde contro Carreno-Busta

Nella notte italiana andava in scena il secondo turno del ATP Rio Open, che vedeva protagonista l’italiano Marco Cecchinato, insolita presenza negli ATP 500.

Cecchinato, discreto giocatore e assiduo frequentatore del circuito Challenger, con qualche partecipazione ai tornei ATP 250, è riuscito a qualificarsi al tabellone principale del torneo brasiliano, regalandosi al primo turno il numero 11 del mondo Carreno-Busta.

Battere Carreno non è sicuramente una cosa facile, batterlo sulla terra ancora meno, ma se c’è un giocatore tra i migliori che ha dimostrato varie volte di essere incostante, soprattutto nei primi turni dei tornei, è proprio lo spagnolo.

Marco Cecchinato giocava così un match in cui non aveva niente da perdere, provando però a insidiare le certezze del semifinalista degli Us Open 2017.

Purtroppo per l’italiano, la partita vera e propria è durata solo un set, psicologicamente troppo devastante per permettere al nostro tennista di rimanere attaccato alla partita.

Il primo parziale, infatti, è stato molto lottato e ha confermato i dubbi sui cali prestazionali del numero 11 del mondo nei primi turni dei tornei.

Cecchinato è stato avanti di un break ma volendo vedere il set a 360 gradi, sarebbe difficile definire il servizio propriamente un fattore.

Oltre i tre break totali, nel primo set ci sono state possibilità di break in quasi tutti i game.

Il momento chiave dell’incontro è sul 4-3 per l’italiano, con Carreno al servizio sotto 15-40.

L’essersi visto annullare due palle break che lo avrebbero mandato a servire per il parziale, ha totalmente disunito il tennista italiano e Marco ha dimostrato tutta la sua inesperienza in tornei dalla caratura superiore a quelli del circuito Challenger.

Dal 4-4 in poi non c’è stata più partita, con 8 game a 1 per il tennista spagnolo che ha chiuso con il punteggio finale di 6-4 6-1.

Cecchinato esce sicuramente con l’esperienza che non aveva mai provato in un torneo del genere, cercando di migliorare sull’aspetto psicologico che gli è costato un crollo radicale, ma anche con la consapevolezza di aver lottato per un intero set con il numero 11 del mondo.

Ciò potrebbe dargli fiducia per il resto della stagione, magari proiettandolo oltre quella che è la sua attuale 102esima posizione nel ranking ATP, sperando che abbia altre occasioni per affermarsi a buon livello in tornei del genere, magari con avversari più abbordabili rispetto allo spagnolo.

L’aspetto che più ha pagato, relativamente al gioco, è stata la penosa percentuale con la seconda di servizio, davvero troppo bassa per un livello professionistico, tralasciando quella che poteva essere la capacità in risposta dell’avversario.

Marco ha vinto soltanto il 17% dei punti con la seconda( 3/18) e questo dato è sufficientemente esaustivo per spiegare i 5 break subiti.

Il Rio Open ci aspetta domani con il ritorno in campo di Fabio Fognini contro la mina vagante Tennys Sandgren, sorpresa degli ultimi Australian Open.

Fabio parte sicuramente favorito, ma in questo sport non possiamo considerare nulla come certo.

Buon tennis a tutti.