Analisi Verona-Padova 1-1: pareggio che fa riflettere, ma non preoccupare

La prima di campionato del nuovo Hellas Verona di Fabio Grosso si è conclusa con un pareggio tra le mura amiche nel derby contro il Padova. Un mezzo passo falso che deve far riflettere, ma non preoccupare, poiché le insidie in un campionato come la Serie B sono sempre dietro l’angolo.

All’eurogol di Almici su calcio di punizione ha risposto ben presto il padovano Ravanelli, complice un bel sonnellino pomeridiano della retroguardia gialloblu. Da li in poi l’Hellas ha faticato molto a trovare il varco giusto, complice anche la collaudata fase difensiva degli ospiti. Grosso ha tolto gli esterni posizionandosi con due punte e Laribi alle spalle e qualcosa di meglio si è visto. Troppo tardivo, però, l’ingresso di Pazzini che in una manciata di minuti si è reso più pericoloso di Di Carmine in novanta minuti.

Il Verona ieri ha sofferto un’amalgama non ancora trovata. Ed è normale che sia così perché dopo un’estate che ha portato in riva all’Adige ben diciassette nuovi acquisti. Ma il Verona con la Serie B c’entra ben poco ed è pure normale che ad ogni minimo passo falso partano processi sommari destinati, come sempre, a non risolvere nulla.

Tempo al tempo. Grosso lo sa e i tifosi pure. In Serie B, come negli altri campionati, è utopia pensar di dover vincere tutte le partite. Il Verona ha bisogno di tempo, ma quello che non dovrà mai mancare sarà la voglia di lottare e di sacrificarsi, qualità che il Padova ieri al Bentegodi ha dimostrato appieno.

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