Analisi Verona-Cagliari 1-0: Hellas ancora in corsa, Pecchia resiste

“Dopo la morte torno ad alzarmi”, racconta il motto della Fenice. Sembra proprio la storia del Verona in questa drammatica stagione. Dopo la morte sportiva attestata a Benevento, l’Hellas di Fabio Pecchia risorge dalle proprie ceneri, come una Fenice, e torna di nuovo a sperare nella salvezza, che ora dista appena 2 punti.

Non è stata una giornata facile per Romulo e compagni: la contestazione (più che legittima) dei tifosi all’arrivo della squadra al Bentegodi, poi una partita da vincere a tutti i costi, in un clima di tensione (dentro e fuori dal rettangolo di gioco) in linea con l’altissima posta in palio.

Il match, a dir la verità, non è stato un granché, da ambo le parti. Pecchia ha rimescolato le carte, giocandosi tutto con alcune scelte importanti: fuori Caracciolo, Buchel, Verde, Valoti e Petkovic, dentro Bianchetti, Souprayen, Zuculini, Fossati e Aarons, con Fares “falso nueve”. Scelte forti, che hanno lasciati sbigottiti i più, ma che sono risultate essere efficaci.

Nel primo tempo due squadre molto contratte hanno preferito non esporsi, fino all’episodio che ha deciso il match: il VAR punisce un tocco di mano in area di Pavoletti, dal dischetto si presenta Romulo che senza non poche difficoltà batte Cragno.

Ad inizio ripresa è sempre il VAR a rendersi protagonista, annullando un gol di Franco Zuculini per una posizione irregolare di Cerci. Da lì in poi succede poco o nulla, a causa della scarsa qualità dei 22 in campo e della grande tensione, fino ad una manciata di minuti dalla fine, quando Pavoletti ha il pallone del pareggio ma si scontra su un Nicolas a dir poco prodigioso, che salva il risultato, la panchina di Pecchia e la speranza dell’Hellas di poter presentarsi ai blocchi di partenza in Serie A anche nella prossima stagione.

Chi voleva lo scalpo di Pecchia sarà rimasto deluso. Intanto il Verona, tra una contestazione iniziale, i mormorii durante la gara, e qualche fischio a risultato acquisito, è ancora lì, a 2 punti dall’obiettivo. Il ritiro ha fatto bene, le dimissioni di Fusco hanno dato la scossa sperata.

Ora però non si può (quasi) più sbagliare. Da mercoledì il Verona andrà in ritiro per preparare la sfida di Bologna. Che sia di buon auspicio.

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