Analisi Benevento-Verona 3-0: un buon viatico per la salvezza… della dignità

Perentorio, indiscutibile e strameritato. Tre gli aggettivi che vengono oggettivamente alla luce. Tre come le reti del Benevento che scaturiscono il risultato finale  di 3-0 con cui i sanniti hanno liquidato l’Hellas Verona nel recupero della 29^ giornata del campionato di Serie A Tim.

A dire la verità, il punteggio finale sta anche stretto alla truppa di De Zerbi che, come in tante altre occasioni, sciupa tantissime opportunità per chiudere la partita molto prima di quanto poi è riuscita a fare. Stavolta, però, nessuna sbavatura, nessun errore grossolano o sventure di altro tipo. Per la prima volta in questa Serie A, il Benevento riesce nella gara perfetta, figlia di concentrazione e abnegazione e di una voglia di uscire da questo campionato con assoluta dignità.

Hellas Verona mai pervenuto. Squadra lenta, poco concentrata e preparata alla battaglia, sempre in balia del gioco frizzante e voglioso dei giallorossi.

Prestazione che, se da un lato fa più che piacere per l’esito finale, dall’altro non fa che accrescere i rimpianti per una stagione che poteva essere molto meno travagliata e deficitaria con pochi accorgimenti fatti dall’inizio e per successivi errori in campo, dove il Benevento ha praticamente annullato le sue speranze di un miracolo.

Facciamo fatica a credere come gli scaligeri visti al Ciro Vigorito (e non solo) siano ben 9 lunghezze avanti al Benevento. Sembrava esserci un abisso di qualità, di corsa, di organizzazione, di voglia. Il Benevento è a 13 punti dalla salvezza, il Verona a 4. A voi i commenti.

Pensiero condiviso dallo stesso De Zerbi. Il tecnico bresciano ha però sottolineato di come il Benevento retrocesso ancora non è e non vuole assolutamente che quella fiammella, fino a quando matematica sia fatta, venga calpestata per interrompere il suo ardere.

Chiamatela pazzia, chiamatela illusione, ma forse è il modo migliore per affrontare queste 8 partite che rimangono al massimo, così come ampiamente dimostrato  ieri. Viatico giusto per affrontare fra meno di 48 ore i sei volte campioni d’Italia della Juventus.

Un 3-0 che fa morale e dà una grossa carica di adrenalina. Quella di Sabato coi bianconeri è sicuramente una sfida suggestiva e proibitiva per il Benevento, che però andrà a giocarsela con serenità, sfrontatezza e motivazioni ritrovate, al cospetto di una squadra che raggiungerà il Sannio con lo smacco subito in Champions dai “galattici” del Real Madrid e la pressione di non poter sbagliare anche in campionato.

La vittoria con l’Hellas, tuttavia, è una prima buona indicazione a lungo termine. È inevitabile e giusto che si inizi a pensare anche alla prossima stagione e a cogliere tutto ciò che di buono può servire. Tante ieri le prestazioni più che positive. Letizia, a prescindere dalla splendida rete, è stato un pendolino inesauribile dal 1’ al 90’(peccato per l’ammonizione che gli costa la squalifica).

I tre di centrocampo praticamente perfetti, con Viola in cabina di regia ispiratissimo ben protetto dalla gamba e dal carattere di un Del Pinto battagliero su ogni pallone e che all’occorrenza ha dato una mano in fase di uscita. E menzione particolare per Djuricic, ieri migliore in campo, più libero di svariare e creare giocate che gli riescono praticamente sempre. Da solo mette in crisi due reparti avversari, agendo fra le linee con giocate davvero di qualità e di categoria.

In attacco non si può non evidenziare la prova di Diabatè. Il colosso franco-maliano segna due reti, ne sbaglia altre due forse più semplici ma è quasi sempre presente quando la palla circola in area di rigore. Impiegato per 124 minuti ha realizzato 3 reti, un gol ogni 40 minuti.

Bene così Benevento, siamo sulla buona strada per la salvezza… della dignità.

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