Quando mi sono innamorato della Salernitana: il racconto di Rosario

Quando mia figlia mi è venuta vicino chiedendomi: “Papà, ma tu quando ti sei innamorato della Salernitana?” ho chiuso gli occhi e sono tornato indietro nel tempo.

Ho ripensato a me bambino e ai miei fratelli nel cortile di casa, con le scarpette da calcio, le magliette granata e un pallone rovinato. Ho ripensato al profumo dello stadio, agli spalti del Vestuti e ai colori della città nella quale sono nato e cresciuto. Sembrerebbe banale legare una fede calcistica solo alla città di appartenenza; la mia scelta va ben oltre questo.

Ero un bambino quando, con mio padre ed i miei fratelli, mi recai , per la prima volta, al Donato Vestuti per guardare la mia squadra giocare. Era il 1969: la Salernitana aveva da poco 50 anni, io ne avevo solo 10. I colori degli spalti, i cori dei tifosi e la voglia di esultare tutti insieme mi hanno travolto in un vortice di emozioni che non hanno lasciato spazio all’indecisione: era quella la mia squadra del cuore.

Da quel momento in poi ho sempre coltivato la mia passione, seguendo la Salernitana anche in trasferta: da Terni ad Ascoli, da Roma ad Ancona. La trasferta Ancona-Salernitana del 1997 è quella alla quale ho subito ripensato con grande onore dopo il “miracolo Minala al 96’”.

Ho guardato nel passato e sono tornato con la mente al giorno 30 novembre 1997. Avevo 38 anni, con le nostre sciarpe e le nostre bandiere decidemmo di andare a sostenere i granata, ignorando il freddo e la pioggia. Arrivati nel settore ospiti, fui sorpreso di guardare quanti tifosi come me ed i miei fratelli fossero presenti. Al 52’ eravamo già sotto di 2 goal. Come ogni tifoso che si rispetti, continuavo a cantare nonostante avessi deciso di andar via prima della fine della partita. Poi, all’improvviso, Di Vaio al 57’ riapre la partita. Al 60’ la pareggia.

Vi starete chiedendo come una partita di 20 anni fa possa avermi ricordato le emozioni del derby Avellino- Salernitana di quest’anno. Eravamo di nuovo sotto di un goal nonostante la doppietta di Di Vaio quando, al 92’, pareggiammo. Goal di Ciccio Artistico.  L’ex calciatore dell’Ancona non esultò, noi si. Poi finalmente l’arbitro fischiò tre volte.

Durante il derby, a distanza di circa 20 anni, dalla poltrona di casa ho provato le stesse identiche emozioni e sono fiero di poter dire che l’amore verso questa squadra mi accompagna ancora.

Quindi, alla domanda “quando è che ti sei innamorato della Salernitana?” posso solo rispondere che mi innamoro di questa squadra ancora oggi.

Federica Caso

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