Franz Rizzi a YSport: “Il mio Pordenone sia da esempio”

Franz Rizzi, il celebre tifoso che segue sempre anche in trasferta la sua squadra del cuore, il Pordenone, si è raccontato ai microfoni di YSport.

Oltre a raccontarci le sue sensazioni dopo la magica vittoria contro il Cagliari, Franz ha espresso alcuni pensieri riguardo al calcio italiano e alle tifoserie.

FRANZ RIZZI – INTERVISTA A YSPORT

Franz Rizzi, il tifoso del Pordenone per antonomasia, com’è nata la tua passione per il Pordenone ? Cosa ti spinge a seguirlo in ogni uscita?

“Il mio amore per Pordenone, intesa come squadra e come città, è nato  per lavoro e amicizie che ho cominciato ad avere frequentandola negli anni 80. Conoscevo le discoteche del luogo e il mio lavoro di fotografo e organizzatore di eventi mi ha aiutato ad adattarmi.  Pordenone è un bel paese, c’è tanta movida e mi sono trovato molto bene con gli abitanti che sono molto disponibili e mi hanno sempre fatto sentire a mio agio.

 Nella giornata di ieri il Pordenone ha scritto la storia battendo il Cagliari al Sant’Elia, eri allo stadio ?

“Purtroppo non ho potuto prendere parte a questo pezzo di storia per motivi di salute. Un’operazione mi ha tenuto fuori dai giochi, ma ho visto la partita e sicuramente sarò a Milano per gli ottavi di finale.”

Cos’hai provato dopo la vittoria ?

“Non mi sembrava vero, poichè da piccolo il mio idolo era Ivano Bordon, secondo portiere nazionale dietro Zoff e pilastro dell’Inter, e con anche mio nonno che era tifoso interista sono stato trasportato fin da piccolo nel mondo nerazzurro. Pensare ora che il mio Pordenone sarà al tempio del calcio contro l’Inter è un sogno.”

Ciò mi fa presupporre che non mancherai a Milano per seguire la partita, ho ragione ?

“Non la perderei per nessun motivo al mondo.”

Il Pordenone nel girone B del campionato di serie C è in zona play off. Pensi che questa impresa appena compiuta possa dare l’entusiasmo adatto a spingere la squadra verso un futura promozione ?

Non penso che questa partita possa aiutare. Se guardiamo la storia recente, due anni fa abbiamo perso lo spareggio con il Pisa meritatamente e l’anno scorso abbiamo perso quello col Parma che non ci stava minimanente. ( un furto arbitrario evidente, ci hanno negato due rigori e hanno permesso al Parma di andare avanti). A differenza dei due anni citati poc’anzi io credo che in questa stagione non abbiamo la forza delle squadre che ci precedono, come il Padova e  la Triestina, che ha il nostro centroavanti dell’anno scorso e se dovesse rafforzare qualcosina in difesa, credo diventerebbe la favorita per la B. Se però il presidente Lovisa decidesse di impiegare energie economiche sul mercato e la squadra dovesse conseguentemente perfezionare alcuni tasselli, si potrebbe davvero fare bene. “

La tua notorietà è iniziata con la partita di Novara, dove eri presente da solo in tribuna ospiti e lo speaker dello stadio ti ha elogiato a fine parita. Un paio di anni dopo se ci ripensi quali sensazioni ti vengono in mente ?

“Sicuramente le sensazioni rimandano tutte a qualcosa di positivo, ma in generale tutte le trasferte che ho affrontato da solo mi hanno lasciato grande piacere perchè conoscere tifosi avversari e fare amicizia mi piace molto.  Quando sono in trasferta vado per divertirmi, per apprezzare la cultura altrui, dall’aspetto culinario a quello turistico, cercando di trarre bei ricordi e stringere nuove amicizie che continuano anche tempo dopo la partita. Tutto ciò mi da sensazioni molto belle e ti confesso che, la vicinanza degli ultras avversari che dopo erano diventati miei amici, mi ha aiutato anche nei momenti difficili quando stavo molto male a causa di malattie pesanti.”

Un episodio del genere è una risposta forte a quelle rivalità che sfociano in qualcosa di negativo, in problemi e dissidi che superano anche il semplice insulto.  Può essere questo un punto di partenza per provare a unire le tifoserie, per eliminare gli episodi negativi che purtroppo siamo costretti a guardare in questo periodo di decadenza del calcio italiano ?

“Certamente,  oltre alla storia di Novara che ha fatto tanto colpo anche grazie allo speaker, ci sono stati altri casi simili. A Pavia mi sono trovato molto bene poichè i tifosi mi sono venuti a prendere in stazione per portarmi allo stadio e dopo lo partita mi hanno riaccompagnato. Lo stesso coi tifosi del FeralpiSalò che mi sono addirittura venuti a prendere nella mia città natale per vedere la partita a Salò. Con tanti tifosi avversari dopo le partite ho cenato insieme e ci siamo scambiati le sciarpe. Questo è l’aspetto così bello del nostro tifo, una cultura che manca totalmente alle grandi tifoserie nelle grandi città.”

Secondo te qual è l’aspetto che le grandi tifoserie dovrebbero far proprio, vedendo Pordenone ?

“Noi come tifosi del Pordenone cantiamo sempre per la nostra città, i nostri colori, le nostre maglie. Bisogna pensare sempre a tifare le proprie squadre e non succede mai che si tifa contro l’altra squadra, anche se alcune volte come penso sia normale i tifosi remano contro un giocatore o un allenatore che ha compiuto un’azione che non èpiaciuta. Appludiamo spesso i tifosi avversari e ci scambiamo le sciarpe con il lancio in tribuna e credo fermamente che questi aspetti siano totalmente carenti nelle grandi tifoserie”.

Sei tifoso di qualche squadra ? Ovviamente senza contare il tuo amato Pordenone.

“Certo. Sono un tifoso dell’Inter.”

A cosa può ambire l’Inter quest’anno ?

“L’Inter di quest’anno vincerà lo scudetto poichè la Juventus non è più quella di prima e il Napoli è molto forte ma ha una rosa molto limitata.

Quanto c’è di Luciano Spalletti in questi risultati ?

“Purtroppo c’è tanto di Icardi e dico purtroppo perchè come tipo di giocatore non mi fa impazzire, ma ha molti meriti in questo campionato incredibile dei nerazzurri.”

Hai interpretato te stesso nel film “Azzurro Valzer”. Come hai vissuto quella situazione ? Come ti sei trovato ad interpretare te stesso seguendo degli schemi ?

“All’inizio è stato difficile perchè non avevo il supporto dello stadio, il calore del tifo e dei miei colori che mi induce quasi involontariamente ad esprimere i miei sentimenti per questa maglia. Non riuscivo ad entrare nella parte fin quando un episodio mi ha sbloccato e sono riuscito ad essere me stesso. In generale ti potrei dire che mi sono divertito molto, soprattutto dopo aver superato le difficoltà iniziali.”

Si ringrazia Franz Rizzi per la disponibilità e YSport augura al Pordenone di continuare con le sue imprese.

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