Analisi Verona-Chievo 1-0: soffia un vento nuovo sull’Hellas

Lo avevamo detto a più riprese, e finalmente qualcuno ci ha ascoltato. Al Verona serviva (e serve) una continuità di risultati mai avuta quest’anno, fino a sabato sera. La seconda vittoria consecutiva, oltre ad accorciare la classifica, permette all’Hellas di trovare quella consapevolezza nei propri mezzi che solo i risultati ti può dare.

Una partita complicata, di certo non spettacolare, ma condotta secondo lo schema preparato da Pecchia alla vigilia. Senza Romulo, Cerci, Valoti e Kean, il tecnico di Formia ha rispolverato Felicioli esterno alto e ha dato ancora una volta fiducia a Calvano, vero protagonista di questa seconda parte di stagione dei gialloblu. Squadra corta, reparti stretti che hanno permesso di togliere le linee di passaggio e di non far trovare la profondità agli uomini di Maran.

Il Verona ha dominato gran parte del primo tempo, ma alla fine le due occasioni maggiori della prima frazione ce le ha avute il Chievo: prima con un colpo di testa di Bani fuori di poco, poi con una percussione di Castro chiusa in uscita bassa da Nicolas. Ecco il vero problema del Verona: l’assenza di peso offensivo. Non a caso le ultime due vittorie sono arrivate con i gol di un centrocampista e un difensore. Non scopriamo l’acqua calda, è vero, ma nel futuro ormai prossimo per potersi salvare occorreranno anche i gol degli attaccanti.

Anche se sabato sera Petkovic ha disputato la miglior partita da quanto veste la casacca gialloblu: ha difeso palla, ha fatto salire la squadra nei momenti di maggior difficoltà, ha dialogato molto bene con Matos e Kean. Non è un bomber, è comprovato, ma il suo lavoro “sporco” risulta essere molto utile a Pecchia, in attesa della vera esplosione del giovane Kean.

Ma più di parlare di singoli, è importante soffermarsi sull’atteggiamento di squadra. I limiti tecnici sono palesi a tutti, ma la voglia, lo spirito di sacrificio, la cattiveria e l’abnegazione ammirata nelle ultime due uscite stanno portando un vento nuovo, un vento che soffia fiducia e non più rassegnazione.

Prima della sosta per le Nazionali Caracciolo e compagni affronteranno l’Atalanta al Bentegodi. Un avversario tosto, complicato e qualitativamente sicuramente superiore, ma come lo erano Milan, Fiorentina, Torino e Chievo. La strada è stata tracciata, sta alla squadra mantenere la carreggiata, aspettando i rifornimenti derivanti dai recuperi di Kean, Valoti e soprattutto Cerci.

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