Hellas Verona, il Bentegodi deve tornare ad essere l’arma in più

Sette punti su trenta. Sette sconfitte su dieci partite. Il Bentegodi è diventato terra di conquista per le avversarie dell’Hellas, anche per quelle di fascia medio-bassa. Sette punti in casa in un intero girone di campionato sono un bottino troppo misero per ambire alla salvezza, soprattutto per una squadra che ha fatto da sempre il proprio terreno di gioco la sua forza. Un’inversione di marcia è quanto mai d’obbligo.

Al Bentegodi quest’anno hanno già portato a casa l’intera posta in palio Napoli, Fiorentina, Lazio, Inter, Bologna, Genoa e Juventus. Quelle che fanno più male sono sicuramente le sconfitte con Bologna (quando l’Hellas era avanti 2-1) e Genoa (gol irregolare ingiustamente convalidato a Pandev). Certo, gli episodi spesso e volentieri non hanno girato a favore degli uomini di Pecchia, che a volte hanno raccolto meno di quanto meritassero. Ma episodi avversi e sfortuna non bastano da soli a giustificare e spiegare un andamento così negativo.

Il pubblico dell’Hellas, e soprattutto la Curva Sud, sono da sempre l’arma in più del Verona. Una tifoseria che si è contraddistinta negli anni da un amore incondizionato per i propri colori, anche in situazioni ben più drammatiche di questa. Ma la contestazione che va avanti da alcuni mesi contro tecnico e società di certo non aiuta l’ambiente a rimanere compatto. La sensazione è che la squadra, composta da pochi giocatori di personalità abituati a giocare con la pressione che inevitabilmente una piazza come Verona porta in dote, soffra particolarmente nel giocare tra le mura amiche. Questa mancanza di serenità si tramuta spesso in grossolani errori di concentrazione che fanno perdere punti importanti.

Ora il tempo dei regali e degli sprechi è finito. E’ imperativo tornare a far punti, e lo è ancor di più tornare a farlo in casa. Il pareggio con la Samp e le vittorie con Benevento e Milan non possono bastare. Per salvarsi l’Hellas di Pecchia ha bisogno del dodicesimo uomo, ha bisogno del “fattore Bentegodi”.

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