YSport

Il Vittoria, il Bar di Gabetto e Ossola

Ore 17:03, 4 maggio 1949, un urto nella nebbia, contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, e il Grande Torino non c’è più. 

Molto è stato scritto e detto su quel tragico giorno, le più prestigiose penne passate e contemporanee ci hanno narrato di quell’incredibile squadra, facendoci provare emozioni forti, che vanno quasi a toccare ogni emozione dell’anima.

Proprio per questo, oggi è difficile cimentarsi in un tema già così ben affrontato da molti. Non resta che raccontare uno dei tanti piccoli aneddoti per spiegare cosa rappresentasse il Grande Torino anche fuori dal campo nella vita della città.

Guglielmo Gabetto e Franco Ossola nel 1948 aprirono assieme il Bar Vittoria, in pieno centro, in via Roma angolo via Gramsci. I due oltre ad avere una grande sintonia in campo erano anche molto amici nella vita privata e decisero dunque di cominciare assieme questa attività pensando già al loro futuro una volta conclusa la carriera calcistica. Inutile dirlo, divento fin da subito un ritrovo per tutti i tifosi Granata e non solo.

Nel maggio del 1948 l’Italia si appresta a giocare un’importante partita contro l’Inghilterra, i calciatori della Nazionale dei Tre Leoni erano ospitati nel vicino albergo Principe di Piemonte e per tre giorni e tre notti il bar restò aperto ininterrottamente, visto il grande flusso di tifosi, giornalisti e anche degli stessi giocatori britannici che vennero a scambiare due parole e a bere qualcosa con i calciatori del Torino che poi avrebbero affrontato in partita.

Il Gabos, il soprannome dato al Bar Vittoria, era un vero e proprio punto di riferimento, i due calciatori del grande Torino erano spesso presenti, ma non stavano quasi mai nel locale. Infatti, andavano spesso nello scantinato con la scusa di fare i gelati, ma lì, anziché lavorare, davano vita a lunghe e intense partite di poker, durante le quali Gabetto, famoso per il suo esuberante carattere, spennava il pollo di turno, che molte volte era l’amico Ossola.

Dopo la tragedia il bar rimase aperto pochi mesi e poi chiuse i battenti, oggi al suo posto sorge un negozio di Zara, e di esso resta praticamente soltanto il ricordo.

Leggi anche:

Torino, per Glik c’è da battere la concorrenza di due italiane