Oltre alle numerosi reti incassate, il problema principale del Verona 2017-18 è la mancanza di peso offensivo. La squadra di Pecchia ha messo a segno solamente 25 gol in 28 giornate, mettendo in evidenza una difficoltà cronica nell’andare in rete, una difficoltà che ha colpito principalmente il reparto offensivo.
Il mercato di gennaio con l’addio di Pazzini ha ulteriormente abbassato il tasso tecnico e di esperienza dell’attacco gialloblu. A questo ci aggiungiamo l’infortunio di Alessio Cerci, forse l’uomo di maggior esperienza e qualità della rosa del Verona. L’ex Torino, Milan e Atletico Madrid è fermo ai box dal vittorioso match contro il Milan a causa di una lesione di 1° grado al bicipite femorale della coscia sinistra e avrebbe dovuto rientrare poco dopo la sosta di gennaio, ma un’improvvisa ricaduta ne ha bloccato i tempi di recupero.
L’infortunio di Kean ha ulteriormente peggiorato la situazione, facendo ricadere tutto il peso offensivo sulle spalle di Matos e Petkovic, non proprio due goleador. Il ritorno di Cerci, che in questa stagione ha collezionato 14 presenze e 2 reti in campionato, sarà fondamentale per ritrovare slancio e vitalità negli ultimi 25 metri. L’attaccante di Velletri sarà probabilmente impiegato a gara in corsa nella trasferta di San Siro contro l’Inter, in modo da dargli minuti nelle gambe in vista della decisiva sfida di Benevento.
Pecchia fin dall’inizio ha puntato molto sull’attaccante romano, “lamentando” più volte la sua assenza. Il rientro di Cerci, coinciso con il momento più delicato della stagione, potrà dare un grande contributo di qualità ed esperienza ad una squadra priva di un vero e proprio leader dalla trequarti in su. Allenatore, dirigenza, squadra e tifosi aspettano Cerci, che avrà il difficile compito di attraccare la nave Hellas al porto salvezza.
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