Enrico Chiesa denuncia Gasperini dopo Fiorentina-Atalanta 2-0?

Le ruggini del match di Firenze sono ancora presenti in casa Viola. Al termine della partita vinta 2-0 dalla Fiorentina contro l’Atalanta, in conferenza stampa l’allenatore dei nerazzurri Gian Piero Gasperini aveva attaccato duramente Federico Chiesa, accusandolo di essere un “tuffatore”. Parole che di certo la società viola non ha gradito, a tal punto da voler passare alle procedure legali nei confronti dell’allenatore atalantino.

ENRICO CHIESA PRONTO ALLA QUERELA

“È chiaramente una simulazione. Chiesa è un ottimo giocatore, il talento più bello della nostra nazionale. Che però esagera con questi comportamenti. Andrebbe punito per fargli capire che così non può andare avanti. Questo è un comportamento diseducativo“. Così Gasperini, nel post-partita, sul tuffo di Chiesa. Parole al veleno che hanno infastidito anche il padre del ragazzo, Enrico Chiesa, che secondo le fonti del Corriere Fiorentino sarebbe intenzionato a passare per vie legali, querelando Gasperini per diffamazione. Intanto, l’ex attaccante della Fiorentina ha parlato con il figlio, raccogliendo la testimonianza d’innocenza sull’accaduto. Così Federico avrebbe giustificato al padre il suo gesto: “Nessuna simulazione, c’è stato un contatto che lo ha sbilanciato facendolo inciampare. Nella sua testa c’è solo un obiettivo: la porta. Difendere il pallone e andare al tiro”.

LA FIORENTINA DALLA PARTE DEL RAGAZZO

Anche la società viola ha subito espresso la sua indignazione nei confronti dell’uscita di Gasperini. In particolar modo è stato l’allenatore dei viola Stefano Pioli a proteggere l’attaccante della Nazionale: “Il mio collega ha dato del simulatore a Chiesa? Io non mi permetto mai di parlare dei giocatori degli altri. Sta crescendo e, tenuto conto che è giovane, può soltanto migliorare, ma non è uno che casca al primo tocco. Secondo me ha rallentato la corsa ed ha fatto una scelta tecnico-tattica giusta perché Toloi non poteva che contrastarlo. Sul rigore c’è poco da dire: l’arbitro ha visto così, probabilmente era convinto che ci fosse il rigore e ha ritenuto di non avvalersi del Var. Avrà parlato con i colleghi del Var e la sua decisione non è cambiata. Lo strumento tecnologico è giusto usarlo se l’arbitro ha dei dubbi”.

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