Auto di Hitler all’Asta: la Mercedes 770k non è stata venduta

Vi ricordate della Mercedes 770K? Ne avevamo parlato in questo articolo. Bene, il 17 gennaio 2018 l’auto di Hitler, esposta all’asta di Scottsdale in Arizona, resta invenduta. Nonostante un potenziale acquirente abbia offerto 7 milioni di dollari, per l’anonimo proprietario non erano abbastanza. Il 10% del ricavato sarebbe stato devoluto ai parenti delle vittime dell’Olocausto.

L’azienda incaricata per la vendita dell’auto del Fuhrer è la Worlwide Auctioneers, una tra le più importanti nel settore. Noi di Ysport siamo riusciti ad ottenere alcune foto dei documenti originali del veicolo, messi a disposizione dalla Worldwide Auctioneers (www.worldwideauctioneers.com) e credetemi, leggerli è stato davvero toccante.

Tante le polemiche sulla vicenda, si è creata addirittura una scissione anche tra appassionati del settore. Per molti andrebbe accartocciata e dimenticata, per altri resta comunque un’opera ingegneristica e un’auto che ha fatto la storia dell’automobilismo. Ritratta nelle foto di alcuni eventi più importanti della storia, quelli dell’egemonia nazista. Una delle auto personali di Adolf Hitler che lo ha trasportato in varie località come l’incontro con Benito Mussolini avvenuto a Monaco il 18 giugno del 1940, la parata della vittoria a Berlino del 6 luglio del 1940 e la guida al Reichstag, avvenuta il 6 ottobre del 1939.

In una delle pagine del libretto di circolazione del veicolo, possiamo notare il timbro della casa automobilistica “Daimler-Benz”, oggi nota come Mercedes Benz, che certifica a chi è destinato l’uso dell’auto con una scritta: “Der führer Reichskanzler” ossia “Il capo cancelliere del Reich”. Nella parte in alto a destra troviamo la denominazione del veicolo: Gr Mercedes, dove la parola Gr sta per “Grosser” (la grande Mercedes). Sotto all’ identificativo del modello abbiamo il numero del motore e il numero di telaio, mentre in basso a destra le date di consegna di alcuni interventi di manutenzione.

Hitler non è stato l’unico a possederla. Dopo la sua morte, l’auto è appartenuta ad altre 8 persone tra cui: forze di polizia dell’esercito americano nel 1945, un acquirente di origini Belghe e dal Sig. Tom N. Austin, all’epoca proprietario di un’azienda di tabacco. Nel 1949 Tom N. Austin decise di donare la Mercedes 770k alla “Veterans of Foreign War”, associazione dei veterani di guerra americani.

Usata per le cerimonie militari, successivamente l’auto non venne più utilizzata e rimase parcheggiata in un garage. Nell’agosto del 1976, fu acquistata da due cacciatori di auto d’epoca: Steve Munson e Joe Odgen. Mentre l’associazione dei veterani americani pensava che fosse l’auto del comandante tedesco Henric Himmler, Steve e Joe si recarono in fabbrica per capire a chi fosse appartenuta. Dopo appurati controlli, scoprirono che il numero di telaio, “189744” della Mercedes 770 K, corrispondeva ad una delle “Fuhrer-car”.

Ben presto i nuovi proprietari la restaurarono, lasciando gli interni e gli esterni della colorazione originale e rimuovendo solamente il vetro anti proiettile per motivi di praticità. Successivamente la documentazione dell’auto venne analizzata e Steve e Joe chiesero l’intervento di un perito che ne attestasse l’autenticità. In uno dei documenti il perito scrive: “… la documentazione di questa macchina è inequivocabile”, stabilendo che l’auto era appartenuta al leader nazista: Adolf Hitler.

Di fondamentale importanza la lista dei proprietari a cui è appartenuta l’auto. Oggetto essenziale per la sua autenticità che comporta un incremento nella valutazione della vettura. Se voi, un giorno, doveste trovarvi nella condizione di acquistare un’auto d’epoca, sappiate che lo storico degli acquirenti è fondamentale. Un’auto appartenuta ad una celebrità oppure ad un personaggio storico, avrà un valore maggiore rispetto ad un’auto dello stesso tipo di proprietà di una persona comune.

Alla fine l’esemplare non è stato venduto perchè il proprietario, che ha preferito rimanere anonimo, non ha accettato le offerte inferiori al prezzo della base d’asta.

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