Nel pomeriggio di giovedì a Coverciano, due giovani talenti del calcio italiano, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali, sono stati coinvolti in un’indagine della Procura di Torino relativa alle scommesse illegali. Entrambi i giocatori hanno ricevuto avvisi di garanzia e i loro dispositivi telefonici e tablet sono stati sequestrati. Successivamente, hanno lasciato il ritiro della Nazionale italiana. In questa inchiesta, sono stati coinvolti anche Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus.
L’accusa principale che viene contestata sia a Zaniolo che a Tonali è quella di aver scommesso su partite di calcio. Tuttavia, dal punto di vista della giustizia sportiva, l’interrogativo principale riguarda se effettivamente abbiano scommesso su eventi calcistici.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Nicolò Zaniolo ha chiarito di fronte al suo entourage, ai familiari e al direttore sportivo dell’Aston Villa, Monchi, di aver praticato solamente il blackjack e di non aver scommesso sul calcio. Repubblica ha riferito una versione simile fornita da Sandro Tonali, affermando che lui e Zaniolo giocavano a poker e blackjack, ma senza scommettere su partite di calcio.
La vicenda rimane al centro dell’attenzione, con la giustizia sportiva che dovrà valutare attentamente le prove a disposizione per stabilire se effettivamente ci siano stati comportamenti illeciti legati alle scommesse sportive da parte dei giovani calciatori.