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Sacchi sulle dimissioni di Prandelli: “Scelta coraggiosa. Ha vinto ancora una volta”

Arrigo Sacchi ha parlato delle dimissioni di Cesare Prandelli in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Ecco di seguito le sue dichiarazioni:

“Conosco Prandelli da trent’anni, fui io a volerlo come allenatore al Parma nel 2002 quando ero direttore tecnico. Appena ho saputo, gli ho mandato un messaggino.

Nel nostro paese ci vuole coraggio a dimettersi, perché non lo fa nessuno. E non parlo solo del calcio, ma anche del mondo della politica. In Italia chi si dimette è visto come un perdente, invece non è così. Ci vuole più coraggio a farsi da parte. Cesare poteva andare avanti, far finta di nulla, prendere lo stipendio, invece per rispetto verso se stesso e il club ha fatto un gesto di dignità e intelligenza, da grande uomo quale è. Ha vinto, ancora una volta.

Io mi dimisi dopo una vittoria con il Parma per  2-0 a Verona. Al termine di quella partita chiamai mia moglie e le dissi: basta, è finita. Per la prima volta, non avevo provato nulla. Nessuna soddisfazione, nessuna emozione. Lì capii che era arrivato il momento di chiudere la mia carriera. 

Parlai con Calisto Tanzi e gli spiegai che non ce la facevo più. “Ma lei rinuncia a un sacco di soldi” mi rispose. Era vero perché avevo firmato il contratto più ricco della mia carriera. Però non vedevo altra soluzione e prima di salutarlo gli dissi: “So che ci rimetto parecchio, ma non mi interessa essere il più ricco del campo santo”. La salute viene prima di ogni altra cosa.

La cultura della vittoria a ogni costo, sbagliatissima. Il concetto del “se non vinci sei un fallito” è il peggior insegnamento che si possa dare a un ragazzo. L’errore, la sconfitta, fanno parte della vita. Perdi solo se non dai il massimo. E se non impari”

(Fonte foto: Radio Capital)

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