Conferenza stampa di presentazione di Milan Badelj alla Fiorentina. Alla presenza di Joe Barone e Daniele Pradé il centrocampista croato ha rilasciato le prime dichiarazioni dopo il suo ritorno a Firenze.
Il centrocampista arriva in prestito oneroso con diritto di riscatto.
Milan Badelj alla Fiorentina: la conferenza stampa di presentazione
Queste le parole del direttore sportivo Daniele Pradé: “Lo seguo dal primo di luglio. Dobbiamo ricostruire un’identità, e chi può meglio di Badelj? Ai nostri tifosi vogliamo far sentire appartenenza. Meglio di lui non me lo poteva dare nessuno. Non devo togliere niente agli acquisti precedenti e a quelli che verranno. Milan sarà, almeno da parte mia, l’acquisto più importante. È ciò che mi rappresenta. Nel 2012 siamo partiti con un calciatore e ci siamo divertiti su quella scelta. Era Cristiano Lupatelli, un discorso diverso. Non voglio paragonarli, ma sotto il profilo degli uomini sono queste le situazioni che fanno la differenza. Milan andrà a raccordare i giovani, con senso d’identità”.
Queste invece le parole di Milan Badelj: “Una parte di me non è mai andata via da Firenze. L’addio dell’anno scorso è stato dovuto solo ad aspetti sportivi. La mia volontà era di provare qualcos’altro. Il mio legame con Firenze e con la Fiorentina non è mai stato in discussione. Darò tutto per riconquistare la fiducia di tutti i tifosi. Vorrei trovare la serenità e la tranquillità qui. La gioia di giocare a calcio e di stare con la famiglia nel posto che mi ha dato tutto. Allo stesso momento io farò di tutto per ripagare la fiducia. Io capitano? La fascia è di German Pezzella, un uomo vero che se lo merita. Cosa non è andato alla Lazio? La stagione è stata in chiaroscuro, più scura che chiara. Più per colpa mia che per colpa di qualcun altro. Non sono riuscito ad adattarmi in città e con la squadra. Lo guardo come un fallimento personale”.
Obiettivi stagionali: “Voglio tornare ai livelli della Fiorentina. Migliorare quanto fatto nei quattro anni in cui sono stato qui. Darò il massimo per aiutare i giovani”.
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